REDAZIONE UMBRIA

"Bus a fuoco: i mezzi a metano sono datati"

Terzo incendio di un pullman di linea in meno di 40 giorni. "Veicoli controllati e revisionati, ma hanno 10-15 anni. E l’età si sente..."

Tre autobus a fuoco in meno di 40 giorni, tutti e tre a metano. E se è vero che tre indizi fanno una prova, vuol dire che quei mezzi hanno raggiunto una certa età e un certo grado di rischio. L’ultimo episodio è quello di ieri mattina a San Sisto: verso le sette e mezzo il bus di linea ha preso fuoco all’altezza della Perugina. Il pullman è stato completamente divorato dalle fiamme, ma nessuno si è fatto male: né l’autista, né i passeggeri. Anche perché – come negli altri due casi – non si tratta di esplosioni, ma di incendi "progressivi" che se non altro danno il tempo di uscire dal mezzo.

Secondo i primi rilievi dei tecnici all’origine dell’incendio potrebbe esserci stato un corto circuito dell’impianto elettrico, forse nel quadro di comando. Notevoli i disagi al traffico dato che quella è un’ora di punta per la viabilità mattutina: lunghe file, attese e disagi per chi andava al lavoro e a scuola, con la situazione che si è normalizzata dopo alcune ore. Gli altri due incendi c’erano stati il 23 maggio a Colonnetta (Montebello) e il 17 aprile a Vestricciano (Ponte della Pietra).

A spiegare i motivi degli incendi, o almeno a provarci, è Michele Bianchini, responsabile Tpl-Cisl di Perugia. "Diciamo subito che sono mezzi un po’ datati, hanno tra i 10 e i 15 anni che è la vita naturale di un autobus – spiega –. Naturalmente sono però mezzi sempre controllati e regolarmente revisionati ogni sei mesi. Andando in là con gli anni però i bus a metano possono dare questi problemi purtroppo. Pullman simili vengono comunque usati per corse secondarie, o bis scolastici, non per quelle che durano un’intera giornata. Va anche detto che comunque Busitalia ha predisposto un piano di investimenti e di sostituzioni molto significativo, grazie al quale già questa estate molti mezzi a metano andranno in garage per sempre". Ma c’è un pericolo reale per i passeggeri? "I sistemi di sicurezza – conclude Bianchini – impediscono l’esplosione delle bombole: a temperature troppo elevate c’è infatti l’espulsione del metano che si vede dalle fiamme alte che produce l’incendio. Ma l’attenzione resta comunque alta".

Michele Nucci