Boschi protetti grazie ad “Acaro“

Orvieto, il progetto di cinque Comuni finanziato dal programma di sviluppo rurale della Regione

Un progetto innovativo per monitorare in tempo reale i boschi e scongiurare così il fenomeno degli incendi. E’ quello attivato ormai da un anno grazie al lavoro svolto da Alta scuola, su una superficie di oltre 42 mila ettari compresa nei territori dell’Area interna che comprende Orvieto, Allerona, Castel Viscardo, Ficulle, Porano. In questa zona è stato avviato un piano, denominato “Acaro“, finanziato dal programma di sviluppo rurale regionale che prevede un controllo costante delle aree forestali attraverso sistemi complessi i cui dati, elaborati da un software, consentono alla protezione civile di svolgere un fondamentale lavoro di prevenzione. I risultati sono stati illustrati nel corso di un incontro al quale hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni come Regione, Comuni di Orvieto, Todi e gli altri delle Aree interne che sono i soci di Alta scuola, una associazione senza fini di lucro che venne inizialmente costituita per eseguire il controllo e il monitoraggio degli interventi di consolidamento della rupe di Orvieto e del colle di Todi, eseguiti fin dagli anni Ottanta grazie alla legge speciale per le due città.

Dalla prevenzione del rischio idrogeologico, si è passati all’azione di contrasto dei vari altri rischi di natura ambientale. L’evoluzione del piano anti incendi prevede la classificazione della composizione delle specie, dei diversi strati della vegetazione, della loro attitudine all’incendio, delle condizioni di innesco correlando i dati con le condizioni microclimatiche attraverso rilevazioni meteorologiche con stazioni meteo istallate nei punti significativi, analisi ambientali sulla massa forestale con fotocamere e con l’uso di droni per definire le caratteristiche della biomassa. Il sindaco Tardani spiega che l’implementazione del progetto potrà rappresentare un prototipo da applicare anche n altre aree del Paese.

"In prospettiva,questa iniziativa – dice – riguarda l’attività di studio e di ricerca che ci consentirà di creare modelli replicabili di prevenzione del rischio incendi e delle calamità naturali proprio partendo dall’analisi dei cambiamenti climatici e più in generale per la valorizzazione del patrimonio boschivo del nostro territorio. Orvieto si pone e si ripropone dunque nuovamente all’avanguardia nel settore della prevenzione ambientale nel solco di un lavoro iniziato nei decenni scorsi sul fronte della tutela del rischio idrogeologico".

Cla.Lat.