REDAZIONE UMBRIA

Bimbi vessati, l’inchiesta partita da una mamma

Tra le imputate anche un’anziana suora. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione

C’è l’esposto di una mamma e le dichiarazioni di una dipendente della scuola materna dell’Altotevere tra gli elementi alla base dell’indagine dei carabinieri sulle due maestre della scuola materna – tra cui una suora – accusate di maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione nei cui confronti il pubblico ministero Massimo Casucci ha chiesto il rinvio a giudizio.

L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 30 marzo davanti al giudice Natalia Giubilei.

"Quando arriveremo all’udienza avremo modo di portare avanti i nostri elementi difensivi" spiega l’avvocato Flavio Grassini, difensore delle insegnanti che non vuole delineare la strategia difensiva.

Durissima invece la ricostruzione accusatoria, anche sulla base delle intercettazioni dei militari che, dopo aver ricevuto la segnalazione della donna avevano messo sotto controllo i telefoni.

Le due maestre, una 75enne (la religiosa) e una 56enne laica avrebbero colpito i bambini della scuola materna con scappellotti, ‘nocchini’ e avrebbero tirato loro i capelli e le orecchie. Le donne avrebbero anche offeso una bimba disabile solo perchè non riusciva ad allacciare le scarpe ("sei un’handicappata") mentre ad un altro giovane alunno che non riusciva ad allacciarsi le scarpe, oppure il piccolo che aveva sbagliato a colorare il disegno sarebbe stato apostrofato con "quanto sei tonto, vergognati che l’anno prossimo vai a scuola". Per imparare la disciplina invece i piccoli dovevano restare in isolamento, in piedi anche in stanze buie o in bagno. E a nulla valevano - secondo l’accusa – i pianti e le urla di sconforto.

Le vessazioni nei confronti dei bimbi – in tutto otto persone offese – sarebbero andate avanti da anni, fino a marzo 2020 quando la Materna chiuse per il lockdown imposto dalla pandemia. Le famiglie dei bambini si sono affidate agli avvocati Delfo Berretti, Giuseppe De Lio, Elena Bistocchi e Gabriele Magrini.

In particolare la procura accusa le maestre di aver abusato dei mezzi di correzione dei minori loro affidati, "irrogando punizioni eccessive, quali, appunto l’isolamento, l’attesa in piedi a lungo, la permanenza dentro bagni o stanze buie che ai bambini fanno sempre paura.

Condotte che – secondo il pm – sono "foriere di pericoli di malattia nella forma del disagio psichico". Tanto che alcuni bambini manifestarono nel tempo diarrea, sindrome da stress e pianti irrefrenabili.

Le insegnanti devono anche rispondere di maltrattamenti per aver sottoposto i piccoli alunni a "atti di violenza fisica, morale e psicologica" attraverso atteggiamenti "aggressivi e violenti, percuotendoli e ingiuriandoli". I bimbi sarebbero stati sottoposti a situazioni di sopraffazione "tali da rendere la vita scolastica particolarmente dolorosa", spiega la procura nel capo di imputazione. Gli scappellotti scattavano anche quando i piccoli non volevano mangiare. Ma le maestre avrebbero anche imboccato a forza i bimbi, cagionando conati di vomito e lasciandoli con i pannolini sporchi indosso.

Erika Pontini