MICHELE NUCCI
Cronaca

Baiocco torna in campo: "Mollato da Bandecchi con un sms, ma io non abbandono Perugia"

L’ex grifone si candida con Forza Perugia e Alternativa Riformista-Italexit "L’Arena Curi è, finora, l’unica soluzione su cui possiamo ragionare. Il Nodo è necessario e i soldi si devono trovare prima possibile".

Baiocco torna in campo: "Mollato da Bandecchi  con un sms, ma io non abbandono Perugia"

Baiocco torna in campo: "Mollato da Bandecchi con un sms, ma io non abbandono Perugia"

Davide Baiocco, qual è la richiesta più importante che le fanno i perugini quando li incontra?

"Senza ombra di dubbio: la sicurezza stradale. Da troppi anni Perugia non ha strade degne di questo nome. Le buche sono il primo problema da risolvere, perché creano pericoli inutili, danneggiano le nostre autovetture e ci creano malessere e nervosismo. Se verrò scelto dai cittadini quale nuovo sindaco, la mia prima delibera sarà quella per l’acquisto di una nuova macchina ’tappabuche’. Poi vorrò passare un bel po’ di tempo al cantiere di Pian di Massiano, per valutare come l’amministrazione ha finora organizzato le manutenzioni, argomento che mi sta molto a cuore".

Dica la verità, il divorzio da Bandecchi oltre ad averla delusa, l’ha fatta vacillare…

"Ho accettato la scelta di Bandecchi con il rispetto dovuto all’uomo e, personalmente, con molta serenità. Nella vita ognuno deve saper scegliere il proprio percorso. Dopo Bandecchi, ho scelto il mio".

Ma è vero che Ap si è tirata indietro perché i sondaggi erano sfavorevoli?

"Non lo so. Ricevetti un messaggio sul telefonino dal vicesindaco di Terni, che aveva visto un sondaggio su Alternativa popolare, data a Perugia al 2,5 per cento. Riccardo Corridore (coordinatore regionale di Ap, ndr) mi scrisse che non si poteva continuare insieme. Da allora, non ho avuto più modo di parlare con Stefano Bandecchi, incontrato piacevolmente qualche giorno prima. Alla fine Alternativa popolare ha mollato la competizione elettorale, abbandonando Perugia, ma io non potevo, né volevo abbandonare la mia città. L’impegno per il bene della mia Perugia c’era già prima e, adesso, è raddoppiato". Perché è favorevole al Nodino?

"In realtà sono favorevole alla realizzazione dell’intera variante Collestrada-Corciano, ossia del ’Nodo’. Su quest’opera finanziata dallo Stato, avrebbe dovuto esserci maggiore attenzione da parte di chi ha amministrato Perugia. Il traffico, le code, il rumore, gli incidenti, lo smog stanno avvelenando la vita non solo dei ponteggiani, ma di tutti i perugini. Il Nodo è necessario, quindi i soldi per farlo si devono trovare. Prima possibile".

In più occasioni lei è sembrato molto critico con la ‘macchina burocratica comunale’: ritiene che si possa fare meglio? Che le risposte alle istanze dei cittadini e degli imprenditori possano essere più efficaci e più rapide?

"Si può sempre fare meglio, potevo far meglio da calciatore professionista, posso far meglio da imprenditore. La macchina burocratica comunale è fatta di persone. Potrebbe essere possibile che ci siano dipendenti, funzionari e dirigenti non sufficientemente valorizzati e, quindi, motivati. Una delle prime cose che farò sarà quella di incontrarle una per una, anche per avere consigli e suggerimenti per migliorare l’efficienza amministrativa, altro argomento a cui tengo moltissimo".

Che idea si è fatto sul nuovo Curi?

"Concordo sul fatto che il Perugia Calcio e Perugia abbiano bisogno di uno stadio nuovo. L’Arena Curi è, fino ad oggi, l’unica soluzione su cui possiamo ragionare".

Se dovesse apparentarsi in un ipotetico ballottaggio, con chi lo farebbe?

"Intanto cercherò di vincere, come ho sempre fatto ogni volta che sono sceso in campo. Le mie scelte saranno fatte esclusivamente sulla valutazione della persona, sui suoi valori e sulla convergenza di alcuni punti programmatici ritenuti importanti da me, dalla mia squadra e da chi ci darà fiducia. Sulle convergenze programmatiche posso fare diversi esempi: la realizzazione della variante Collestrada-Corciano - il cosiddetto ’Nodo’ - l’Accademia diffusa dello sport, dove si valorizzerà il talento dei giovani accrescendone il loro potenziale umano, il nuovo Parco fluviale del Tevere, le manutenzioni in generale per evitare sprechi da parte del Comune, una attentissima ricognizione in materia di edilizia scolastica, la difesa dei diritti di chi è svantaggiato – dagli anziani, alle persone disabili, a quelle sole - la tutela dell’ambiente e della natura nelle sue molteplici espressioni".

Anche la sanità, nonostante non sia di diretta competenza comunale, è un tema sentito come mai era accaduto in questa campagna elettorale...

"Esatto. Il sindaco deve essere il primo difensore della salute e del benessere di tutti i cittadini di Perugia e ritengo che dovremo far sentire alta la nostra voce nelle sedi opportune, ad iniziare dal palazzo della Regione dell’Umbria".

Posso chiederle un aggettivo per definire i suoi quattro avversari?

"Non voglio giudicare altre persone, avendole conosciute solo superficialmente. Sono certo che, come è per me, anche loro hanno come unico obbiettivo il bene della propria città".

Baiocco, ma perché i perugini dovrebbero votarla?

"Perché sono l’unica vera novità di questa tornata elettorale. La migliore visione della nuova Perugia, quella più pura e lontana dalle logiche ’tradizionali’. Se i cittadini di Perugia si fidano ancora di chi li ha amministrati sinora, allora li votino ancora. Se invece, volessero fidarsi di me per costruire insieme la nostra nuova Perugia, allora l’unica scelta di buon senso può essere solo quella di barrare le nostre liste Forza Perugia e Alternativa Riformista-Italexit. Adesso, per cambiare davvero, dobbiamo metterci tutti quella ’tigna’ che serve per vincere una partita importante. E i cittadini di Perugia sono la mia squadra".