Aumentano le vittime e gli infortuni. Siamo tra le regioni in fascia rossa

L’Inail ha reso noti i dati nazionali dall’inizio dell’anno al 30 settembre .

Aumentano le vittime e gli infortuni. Siamo tra le regioni in fascia rossa

Aumentano le vittime e gli infortuni. Siamo tra le regioni in fascia rossa

C’è anche l’Umbria tra le regioni in cui si muore di più per guadagnarsi da vivere. Nei primi mesi del 2023 l’Umbria con le sue 19 vittime finisce dunque in “zona rossa“ insieme a Molise, Abruzzo, Puglia e Campania con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nei primi nove mesi del 2023 a livello nazionale sono state 761, 29 in meno rispetto alle 790 registrate nel periodo gennaio-settembre 2022. A livello nazionale i dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano per i primi nove mesi del 2023 rispetto al pari periodo del 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 216 a 168, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 574 a 593. Il calo ha riguardato sia l’industria e servizi (da 668 a 651 decessi) che l’agricoltura (da 97 a 85), mentre nel Conto Stato i decessi sono stati 25 in entrambi i periodi. Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Ovest (da 219 a 202 casi), nel Nord-Est (da 173 a 166 casi) e al Centro (da 164 a 138) e un incremento al Sud (da 169 a 189) e nelle Isole (da 65 a 66). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Abruzzo (+12 casi mortali), Friuli Venezia Giulia (+11), Campania (+10), Liguria (+6) e Umbria (+5), mentre i cali più consistenti sono quelli rilevati in Toscana (-19), Lombardia (-11), Emilia Romagna e Lazio (-7 ciascuna). La flessione registrata nel confronto tra i primi nove mesi del 2022 e 2023 è legata soprattutto alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 81 a 54, mentre quella maschile è passata da 709 a 707. In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 638 a 618) sia quelle dei comunitari (da 41 a 37) e degli extracomunitari (da 111 a 106). Dall’analisi per classi di età si registrano aumenti tra gli under 25 (da 42 a 53 casi), in quella 50-54 anni (da 115 a 116) e tra i 65-74enni (da 50 a 62) e diminuzioni nella fascia 25-49 anni (da 307 a 268) e tra i 55-64enni (da 264 a 252). Al 30 settembre di quest’anno risultano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari).