"Attenzione alle tante insidie della rete"

La Polizia Postale mette in guardia gli studenti (ma non solo) su “revenge porn, stalking e sexting“. Denunciare è l’unica via per uscirne

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Restano stabili i i reati di minacce, stalking e reveng porn trattati dalla Polizia postale in Umbria, dopo un 2021 davvero annus horribilis. Il vero caso di reato emergente è però il sexextortion, quello per cui i ricattatori minacciano le vittime di pubblicare foto o video compromettenti se non rispondono alla richiesta di riscatto, dopo che le vittime erano state convinte a spogliarsi davanti alla webcam.

I dati sono stati resi noti in occasione proprio del 25 novembre, Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, in occasione della quale la Polizia postale ha organizzato incontri con specialisti per i giovanissimi, con l’obiettivo di vivere online e in rete con consapevolezza.

Quanto ai casi trattati, con dati aggiornati al 30 settembre scorso, a Perugia si sono registrati tre situazioni relative allo stalking nel 2020, cinque nel 2021 e due nel 2022. Per le minacce addirittura 13 nel 2020.

Nello stesso anno i casi di minacce sono stati 12, di cui otto nella provincia di Terni. Scendono a nove nel 2022, ma otto sono nella provincia di Perugia. Sul revenge porn si passa da uno a due tra il 2021 e il 2022. I dati sul sexextortion sono alti: 19 casi nel 2020 di cui 8 riguardanti minorenni in provincia d Perugia e 6 a Terni. Venti complessivamente in tutta l’Umbria nel 2021 e dieci nel 2022. Discrepanza notevole sul fronte delle denunce, che sono molte di meno.

Tre denunciati per stalking nel 2021 e tre nel 2022. Otto sono i denunciati per minacce nel 2021 e quattro nel 2022. Sul revenge porn i primi casi denunciati sono stati registrati nel 2022, con un uomo e una donna della provincia di Perugia coinvolti. Per la sexextortion le denunce sono tre negli ultimi tre anni. Da questi numeri, che dimostrano come anche l’Umbria sia esposta a delle criticità, ecco l’impegno della Polizia postale sul fronte della sensibilizzazione. Un impegno avvalorato proprio dai dati sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online: l’avvento della pandemia ha di fatto bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci.