
L’associazione Onlus Atmo di Pietrasanta (Lucca) a cui l’Azienda ospedaliera di Perugia ha fatto causa per 2,2 milioni, si è cancellata dal registro delle imprese da giugno 2022, "ma fino ad allora abbiamo sempre collaborato con l’ospedale del capoluogo umbro per cercare di recuperare quelle risorse". A parlare è Enrica Giavatto (nella foto), ex direttrice dell’Associazione trapianto midollo osseo (Atmo) che aveva 11 dipendenti e che adesso si trova coinvolta in una vicenda di cui è responsabile – a suo dire – la "Petróleos de Venezuela". Questa è infatti la società sudamericana che per anni aveva finanziato un programma in base al quale Atmo portava i pazienti dal Venezuela in Italia – soprattutto bambini – destinandoli a una dozzina di ospedali (tra cui Perugia appunto) per il trapianto di midollo osseo.
Il programma era iniziato nel 2014 e dal 2018 in poi, secondo l’assessore umbro alla Sanità, Luca Coletto "Atmo però non ha più pagato e l’Azienda ospedaliera dal 2019 ha inviato solleciti di pagamento, così come ha fatto poi nel 2020-2021-2022. Solleciti – ha precisato Coletto – rimasti inevasi in quanto Atmo non è risultata reperibile".
Secondo quanto riferisce Giavatto, però, è la "Petróleos de Venezuela" ad aver chiuso i rubinetti alla Onlus. Tutta colpa – pare – del’inasprimento delle sanzioni degli Usa nei confronti del Venezuela, che avrebbe interrotto il flusso dei fondi ai dodici ospedali italiani coinvolti (il totale ammonta a 8,6 milioni di euro). "Ma in verità già da prima non ci rimborsavano più" spiega Giavatto, che cita l’articolo 3 dell’accordo in cui si specifica la responsabilità legale dei pagamenti e dei debiti.
"L’Atmo non si è mai negata alle richieste di informazioni da parte dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – precisa l’ex direttrice –: io personalmente ho mantenuto rapporti telefonici e via email con Roberto Prosperi della Direzione Affari Generali, fornendo anche contatti diretti con i funzionari dell’ambasciata venezuelana a Roma". L’Ospedale di Perugia però rivuole quei due milioni e ha incaricato per questo un avvocato.