Assunzioni: il commercio arretra

Il quadro che emerge dalla rilevazione Excelsior preoccupa. Mencaroni: "Comparti in grave soffrenza"

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A settembre l’andamento dell’occupazione delle imprese mostra un leggero calo rispetto all’anno passato, mentre da ottobre la retromarcia si farà più robusta, con le assunzioni che arretreranno visibilmente.

È il quadro che emerge dalla nuova rilevazione del Sistema Informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. L’Umbria non brilla ma neppure sfigura. Nel trimestre settembre-novembre 2022 registra una flessione di 530 assunzioni rispetto allo stesso trimestre 2021 (da 16mila 430 a 15mila900 avviamenti), con un calo del 3,2%, superiore alla media nazionale (-2,9%). Ma nella graduatoria delle regione italiane è all’undicesimo posto e guadagna il titolo di migliore regione del Centro. Per la cronaca, nello specifico mese di settembre 2022 l’Umbria è tra le regioni con il segno più (+1,9%), con +110 assunzioni rispetto a settemebre 2021. Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.)

Si concentreranno per il 66% nel settore dei servizi e per il 68% nelle imprese con meno di 50 dipendenti e il 18% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media

nazionale (26%), confermando su questo fronte la mancanza relativa di un numero adeguato di

medie e grandi imprese nella regione. Si evidenzia anche in Umbria il crollo delle assunzioni nel commercio (-31%), anche se inferiore al 33% del dato nazionale. Per le costruzioni si prevede +46,2% degli avviamenti al lavoro, stracciando il già ottimo +30,4% del dato nazionale. "Le gravi difficoltà innescate dall’alta inflazione trainata dai rincari stellari delle materie prime – afferma il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – che hanno determinato l’accelerazione nella crescita dei tassi di interesse e quindi accentuato le previsioni di una recessione in arrivo, si riflettono pienamente nelle previsioni delle assunzioni delle imprese, che per la prima volta arretrano dopo trimestri di crescita. In questo contesto è il commercio a pagare il prezzo più elevato, con un drammatico crollo delle assunzioni previste e con il rischio di un numero molto elevato di chiusure di esercizi".

Silvia Angelici