Arriva da Brescia, ma è in quarantena

Turista in albergo scovato dalla banca-dati e denunciato per epidemia. L’inghippo del tampone rapido

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In vacanza a ogni costo, anche con il Covid-19, ma la ‘banca-dati’ l’ha tradito: denunciato reato di epidemia un uomo di 66 anni che aveva preso alloggio in un albergo della città serafica. A intervenire sono stati gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi che, a seguito di una segnalazione pervenuta sul sistema "alert alloggiati", hanno fermato l’uomo che è stato denunciato per aver violato la quarantena obbligatoria. L’allarme è scattato quando il sessantaseienne, residente nella provincia di Brescia, è arrivato in un hotel di Assisi: il database in dotazione alle Forze dell’Ordine ha segnalato, infatti, che la persona era in isolamento domiciliare obbligatorio perché positivo al Covid-19, con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione. I poliziotti, quindi, si sono portati presso la struttura alberghiera per chiedere riscontri, con il personale che ha riferito che il turista si era recato presso una farmacia per effettuare un tampone. I dipendenti della struttura ricettiva hanno poi informato gli agenti che l’uomo, essendo risultato negativo al test, li aveva informati che sarebbe andato personalmente in Commissariato per comunicare l’esito. Il turista bresciano, di fronte alla richiesta sul suo comportamento, si è giustificato dichiarando di aver effettuato un tampone rapido a casa ed essendo risultato negativo aveva deciso di allontanarsi dalla propria abitazione per recarsi nella struttura alberghiera ad Assisi, nonostante il test di verifica fosse prenotato per qualche giorno dopo. Gli agenti, però, dopo aver evidenziato la pericolosità del comportamento lo hanno denunciato per il reato di epidemia, invitandolo a fare immediato ritorno presso la propria abitazione fino al termine del periodo di isolamento.

M.B.