SILVIA ANGELICI
Cronaca

Anche l’Umbria piange Pomodoro: "Dagli obelischi al Carapace"

Lo scultore lascia il segno a Terni con la Lancia di Luce, a Spoleto, a Todi e nella cantina Lunelli di Bevagna

La sua arte ha lasciato il segno anche in Umbria, con opere di grande impatto, non solo nel’ambito dell’architettura decorativa o monumentale, ma anche funzionale. Parliamo dello scultore Arnaldo Pomodoro, fratello maggiore di Giò. "Per noi, in Umbria, è un momento di tristezza": così il vicepresidente della Regione con delega alla Cultura, Tommaso Bori. "Pomodoro - afferma Bori - non era solo l’artista delle Sfere monumentali che hanno trovato spazio in contesti diversi, da Roma al Vaticano, da Los Angeles a Dublino, nonchè famose in tutto il mondo per la loro bellezza e la loro complessità. Qui in Umbria abbiamo la fortuna di avere alcune delle sue opere più significative, che raccontano bene il suo legame con la nostra terra. Con la Lancia di luce l’artista ha lasciato a Terni una traccia importante del suo genio. L’obelisco nel cuore della città infatti, ne racconta le sue radici urbanistiche e sociali, l’anima produttiva rivolta al futuro. Un’opera che dialoga con la città e che è diventata un vero punto di riferimento. Un simbolo".

E non solo sculture: "Pomodoro - prosegue il vicepresidente - era un artista che sapeva giocare con gli spazi, creando opere che entravano a far parte del paesaggio e dell’architettura in modo incredibile. La sua visione così, si è estesa all’architettura, come dimostra in modo lampante la Cantina Carapace di Bevagna che non è una semplice cantina, ma una vera e propria scultura abitabile, un capolavoro che è stato riconosciuto tra le 25 cantine più belle e iconiche del mondo, inserendosi nella classifica ‘World’s Best Vineyards 2024’ come ‘Highest New Entry’ al venticinquesimo posto".

Il maestro ha saputo interpretare e arricchire l’anima dell’Umbria, lasciando segni che continueranno a ispirare chi verrà dopo. Anche il Festival dei Due Mondi di Spoleto lo ricorda con emozione, sottolineando il valore della "Colonna del viaggiatore", esposta nel 1962 per "Sculture nella città". L’opera, tra le più rappresentative del suo percorso artistico, è ancora visibile sulla via Flaminia. E poi l’installazione delle imponenti quattro “Stele” in piazza del Popolo a Todi nel 2021, opere queste che la Fondazione ha concesso con un comodato d’uso gratuito di lungo periodo alla città.