
Allarme truffe agli anziani. Lo scudo dei carabinieri
PERUGIA – Il consiglio è semplice, ma mai scontato. "Se qualcuno vi telefona e vi chiede soldi, chiamate il 112". È l’appello del colonnello Sergio Molinari, comandante provinciale dei carabinieri di Perugia, alle potenziali vittime di falsi avvocati, sedicenti componenti delle forze dell’ordine o presunti amici di figli o nipoti. Anziani soprattutto, soggetti deboli con i quali le abilità affabulatorie di truffatori di professione riescono a fare breccia nella loro fiducia.
"Si tratta di specialisti, veri professionisti dell’imbroglio che riescono a entrare nelle vite dei loro obiettivi, acquisire informazioni sulle famiglie – ha sottolineato il comandante – e utilizzarle per i loro scopi. Spesso e volentieri riescono a farsi consegnare anche rilevanti importi". Il fenomeno, seppure con una lieve diminuzione percentuale rispetto al 2022, stando al numero delle denunce appare piuttosto esteso. Nei primi nove mesi di quest’anno, si contano circa 2.350 denunce, tra truffe andate a segno e tentativi sventati. Truffe sia di persona che informatiche.
"Chiunque abbia un sospetto, ne sia vittima o sventi una truffa non esiti a chiamarci. Subito. Perché prima riusciamo a intervenire più è possibile riuscire ad arrivare ai responsabili. È successo recentemente a Perugia e a Spoleto proprio perché le vittime designate si sono insospettite per la richiesta ricevuta telefonicamente e, al momento dell’incontro per la consegna di soldi e preziosi, hanno fatto in modo, avvisandoci, che ci fossimo noi" ha sottolineato ancora il colonnello Molinari, illustrando la nuova campagna di sensibilizzazione che l’Arma ha avviato: "Vogliamo raggiungere i cittadini di tutto il territorio provinciale, grazie alla collaborazione con le stazioni carabinieri. Distribuiremo ovunque i volantini informativi della nuova campagna, dai centri anziani ai luoghi di ritrovo. Andremo all’uscita delle parrocchie alla fine della messa domenicale. Bisogna tenere alta l’attenzione e ribadire, il più possibile, che noi ci siamo".