
Amava la vita, l’arte in tutte le sue sfaccettature, i colori e l’ironia. Era entusiasta, generoso, appassionato. Nella notte tra venerdì e sabato si è spento nella sua casa di Piscille, Giuseppe Fioroni, imprenditore, artista eclettico e apprezzato nella pittura e nella ceramica, ma anche musicista, mecenate, esperto di tradizioni popolari, papà e nonno amato e amorevole (il figlio Michele è assessore regionale). Aveva 82 anni, i funerali sono fissati per oggi alle 16 nella Cattedrale di San Lorenzo.
E’ tutta la città a piangere la scomparsa di un uomo poliedrico, che ha inciso e arricchito profondamente la storia culturale e sociale della sua terra. "Con la sua arte sapeva colorare la vita di tutti, così come con la sua generosità contribuiva a rendere migliore quella di chi aveva bisogno", lo ricorda così il sindaco Andrea Romizi che sottolinea anche "la grande passione per la musica, dimostrando una straordinaria capacità nel suonare tanti strumenti".
Artista ospitato in musei di grande prestigio, Fioroni guidava con passione la Galleria Artemisia, in via Alessi con la quale "aveva saputo offrire a Perugia un luogo di cultura apprezzato e sempre vivo e una visibilità nazionale e internazionale". Lo scorso anno aveva donato alla città una statua del Grifo che da allora fa bella mostra di sé nella zona di via Settevalli e di recente aveva offerto preziosi contributi per fronteggiare l’emergenza Covid, in particolare con la donazione di respiratori al Santa Maria della Misericordia.
Sono tanti, tantissimi a volerlo ricordare. Si moltiplicano i ricordi, i pensieri, il dolore di chi lo ha conosciuto da vicino. "Ciao Maestro, la vita perde uno dei suoi più grandi estimatori" è il saluto di Gian Luca Laurenzi, presidente della Fondazione Umbria Jazz. Fioroni aveva realizzato un celebre manifesto di Umbria Jazz per l’edizione 2007. "Con quel manifesto - prosegue Laurenzi - voglio ricordare un uomo geniale, poliedrico e generoso, un amico leale e affettuoso". La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella cultura popolare perugina, dice Renzo Zuccherini, presidente della Società del Bartoccio. "Con la sua passione per la musica e il canto popolare ha mantenuto per tanti anni la continuità di queste tradizioni nella nostra città e anche nel suo nome continueremo nel nostro impegno per la valorizzazione e la riscoperta della ricchezza culturale della nostra tradizione popolare". C’è anche il cordoglio dell’artista Franco Venanti per "il caro amico e collega. E’ una perdita enorme per la cultura, l’arte e il mecenatismo della nostra Perugia. È una giornata triste per me e per la nostra città". Sofia Coletti