CRISTINA CRISCI
Cronaca

Abusi sulle nipotine, zio condannato. Violenze anche a casa della nonna

Gli episodi contestati risalgono al 2011: sette anni di reclusione a un quarantenne altotiberino .

Gli episodi contestati risalgono al 2011: sette anni di reclusione a un quarantenne altotiberino .

Gli episodi contestati risalgono al 2011: sette anni di reclusione a un quarantenne altotiberino .

E’ stato condannato a sette anni di reclusione un quarantenne altotiberino accusato di aver abusato delle due nipotine minorenni. Gli episodi di violenza sessuale contestati risalgono al 2011, quando l’uomo non era neanche 30enne e si sarebbero consumati anche a casa della nonna delle ragazzine. Per una delle due si è trattato solo di episodi sporadici mentre per l’altra queste orribili attenzioni sarebbero proseguite per 8 anni (fino al 2019) quando la giovane (divenuta poi maggiorenne) decise di parlarne con la famiglia.

La sentenza di condanna è di giovedì 19 giugno in tribunale a Perugia: per l’uomo è scattato anche il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro a favore di una nipote e di 25 mila nei confronti dell’altra, (il risarcimento per intero dovrà essere poi calcolato in sede civile). Per lui anche la pena accessoria dell’interdizione perpetua da professioni che abbiano a che fare con minori. Il collegio del tribunale penale di Perugia era composto dalla presidente Lidia Brutti, con i giudici a latere Elena Mastrangeli e Loretta Internò che ha confermato la richiesta presentata dall’accusa – pm Gennaro Iannarone – che aveva chiesto appunto sette anni.

Il quarantenne, incensurato, secondo la denuncia sporta dalle due nipoti (figlie di un fratello e di una sorella) avrebbe abusato di loro, in momenti diversi quando ancora erano poco più che bambine. Per una di loro si tratterebbe di episodi andati avanti in un arco temporale lunghissimo, per 8 anni (fino al 2019) con fatti e circostanze che erano già finite al centro di un incidente probatorio. Per l’altra invece gli episodi sarebbero stati un paio, poi subito raccontati ai familiari che posero fine ai contatti tra lo zio e la nipote.

Le ragazze hanno trovato il coraggio solo a distanza di anni di denunciare quanto subito, violenze che si consumarono anche nell’abitazione della nonna, in una frazione del comune di Città di Castello dove le bambine venivano lasciate spesso a dormire. Nella stessa casa viveva anche lo zio, trentenne all’epoca dei fatti. Le due cugine, oggi ventenni, a distanza di anni si incontrarono e, parlando, scoprirono che entrambe, erano state vittime degli stessi abusi. Per una di loro le violenze sessuali erano andate avanti per anni, con lo zio che le avrebbe fatto credere "che tutto fosse normale".

Insieme le due cugine decidono poi di sporgere denuncia affidandosi alla tutela legale degli avvocati Raffaella Fiorucci e Luciana Pauselli con Andrea Biccheri. L’abitazione dello zio venne perquisita dalle forze dell’ordine, furono sequestrati alcuni elementi utili alle indagini, poi il rinvio a giudizio, le udienze e la sentenza di condanna (che i legali dell’uomo intendono impugnare in appello).