
Altra chiusura su Corso Vannucci
E in corso Vannucci (vicino a Sandri) si è abbassata un’altra saracinesca: quella di un negozio monomarca di abbigliamento femminile. Le luci del negozio si sono spente all’improvviso, senza annunci, senza un cartello che lasciasse presagire l’imminente chiusura. Continua nell’acropoli la ritirata delle attività commerciali. Ma perché tutte queste diserzioni? Crisi dei consumi tradizionali? Predominio delle vendite online a scapito di quelle fisiche? Perdita di attrattività dell’acropoli? Intanto in questi ultimi mesi, la città ha assistito a diverse chiusure, svariate le merceologie coinvolte. A partire dallo storico alimentari- self service di via Bartolo gestito dalla famiglia Brecchia. Al suo posto ci verrà un locale etnico. Lo spazio è stato preso dal proprietario di un kebab che lavora nelle immediate vicinanze.
Anche la collaudatissima coppia Giovanni (per tutti Nanni) e Mirella Cinaglia a fine mese saluta piazza Danti. La loro però non è una resa. I due ristoratori lasciano per godersi la pensione dopo una vita trascorsa dietro i fornelli della rinomata “Osteria del Turreno“. La buona notizia è che la tavola calda sarà rilevata da una nuova gestione, in linea con quella precedente. Chiuderà dopo una carriera di lungo corso anche la merceria ai piedi delle scalette di sant’Ercolano.
Una miniera di cose belle, a partire dalle passamanerie, ormai introvabili, ai bottoni di pregio, fino ai cappelli e agli accessori per capelli. Un piccolo cartello in vetrina annuncia che l’attività è in vendita, perché la padrone ha deciso di staccare la spina. Giusto alzare bandiera bianca per raggiunti limiti di età. Il problema è un altro: il centro sarà destinato a perdere altri pezzi perché le attività non rendono più come una volta?
Silvia Angelici