
Il gigantesco telo d’artista. di Mimmo Paladino coprirà la facciata di Palazzo Baldeschi durante i lavori. Nella foto la presentazione del progetto
Perugia diventa un museo a cielo aperto per l’arte contemporanea grazie all’intervento di uno degli artisti italiani più celebri a livello internazionale: sarà infatti Mimmo Paladino, esponente tra i più autorevoli della Transavanguardia italiana, a firmare il grandioso telo d’artista che “vestirà“ Palazzo Baldeschi durante il cantiere per i lavori di manutenzione straordinaria: “Concerto in piazza” è il titolo dell’opera monumentale, nata come omaggio visivo e simbolico alla città, alla sua storia, alla sua comunità e alle sue feste. Con oltre 600 metri quadrati di superficie, sarà una delle installazioni contemporanee più grandi mai realizzate al mondo e tra 15 giorni, di certo prima dell’avvio di Umbria Jazz, verrà installata sulla facciata dell’edificio dove resterà per tutta la durata del cantiere, cioè 8-9 mesi, trasformando il momento dei lavori in un’occasione di dialogo tra arte, architettura e spazio pubblico.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Perugia, il Comune e i Musei Nazionali dell’Umbria e ieri è stato presentato. "Il telo d’artista non è solo una copertura funzionale ai lavori, ma un’occasione preziosa per valorizzare il nostro patrimonio in modo innovativo" ha detto il presidente di Fondazione Perugia Alcide Casini, ricordando il progetto su Palazzo Baldeschi diretto dall’architetto Carlo Salucci che prevede restauri per la facciato, la terrazza, il portone. Il monumentale telo si inserisce in un palinsesto di progetti che coinvolgeranno l’artista in una grande mostra antologica alla Galleria Nazionale dell’Umbria e alla Rocca Albornoziana di Spoleto, in autunno. Ma c’è di più, come ha annunciato la sindaca Vittoria Ferdinandi: "Mimmo Paladino firmerà anche il progetto delle luminarie d’artista, che illumineranno il Natale di Perugia. Vediamo la cultura come risorsa viva e leva strategica per lo sviluppo". In video messaggio, Paladino ha raccontato la genesi dell’opera, una festa di luci e colori con icone che richiamano paesaggi e monumenti e celebrano le tante manifestazioni umbre.
"E’ un concerto di tutte le identità culturali della regione", l’ha definita il direttore dei musei Costantino d’Orazio, da cui è arrivata l’idea del telo. "Il fatto che il protagonista di una mostra alla Galleria Nazionale l’opportunità di lavorare nella città – ha detto – risponde alla missione dei musei nazionali: portare l’arte all’esterno dei luoghi della cultura, contaminando la vita quotidiana delle persone"
Sofia Coletti