La Procura di Spoleto chiude le indagini sulla stazione dei carabinieri di Foligno chiedendo il rinvio a giudizio per l’ex comandante, il maresciallo Francesco Matalone, a cui vengono contetate diverse ipotesi di reato, per il brigadiere Gianluca Insinga, per falso in atto pubblico, e per una terza persona. Il procuratore facente funzione, Vincenzo Ferrigno, ribadisce la "massima fiducia della Procura di Spoleto nei confronti dell’Arma dei Carabinieri e dei comandi territoriali con sede a Foligno". La vicenda ha portato, nell’ambito di un procedimento avviato nei confronti dei due militari in servizio a Foligno, anche all’esecuzione, all’interno dei locali della compagnia carabinieri, di un decreto di perquisizione personale, locale ed informatica relativo ai reati di falso in atto pubblico, peculato, truffa. In questo quadro è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex comandante, del brigadiere e di un altro soggetto privato. "Le indagini, condotte con notevole professionalita` e riservatezza dal Roni del comando provinciale carabinieri di Perugia, hanno consentito di raccogliere sufficienti elementi probatori per richiedere una valutazione da parte del giudice in ordine ai reati contestati a ciascuno degli indagati", ha precisato il procuratore Ferrigno. Al comandante della stazione vengono contestate dodici ipotesi di reato tra cui la falsificazione del Registro dei beni sottoposti a sequestro e la sottrazione di circa sessanta grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina in sequestro, la falsificazione di una denuncia-querela per il reato di molestie telefoniche finalizzata ad ottenere l’acquisizione di tabulati telefonici relativi all’utenza d’interesse, la falsificazione di alcuni provvedimenti giudiziari emessi dalla Procura di Spoleto, l’ottenimento di denaro da un privato cittadino in cambio di una promessa di aiuto per la restituzione di un ciclomotore in sequestro. A lui contestato anche il reato di truffa aggravata posta in essere in danno di altro cittadino straniero, avvalendosi della sua qualita` di comandante della locale stazione dei carabinieri di Foligno. Per il brigadiere è stata chiesta l’archiviazione per alcuni reati inizialmente a lui contestati, mentre il rinvio a giudizio si è limitato al presunto falso in atto pubblico.
Alessandro Orfei