
Svolta (almeno presunta) nella notte per Fimer, che a tarda ora ha emesso una nota per annunciare che "il cda ha scelto, condizionatamente all’autorizzazione del tribunale di Milano, il partner strategico che acquisirà l’azienda per il salvataggio e il rilancio della stessa. L’offerta formulata dal gruppo Clementy, rispetto alle altre nel frattempo pervenute, è risultata significativamente più vantaggiosa per la società, per i suoi dipendenti e per i suoi creditori, sia in termini di liquidità immediata, che di ricapitalizzazione e conservazione degli asset aziendali".
Clementy è un fondo inglese che si era già proposto per acquisire lo stabilimento di Terranuova Bracciolini (Arezzo) dove lavoravano 300 addetti diretti più l’indotto. Clementy Group, spiega la stessa Fimer, "è un multi family office specializzato in ristrutturazione e rilancio di aziende in difficoltà e a oggi vanta investimenti di successo superiori agli 8 miliardi di euro", mentre "Fimer è uno dei principali fornitori al mondo di apparecchiature di energia rinnovabile. L’acquisizione - conclude - offrirà a Fimer le risorse finanziarie necessarie per la prosecuzione della sua attività, la soddisfazione del ceto creditorio, l’impiego dei dipendenti e il rilancio della società".
Una mossa a sorpresa, dunque, dopo il rilancio di McLaren-Greybull, arrivato a offrire 50 milioni per rilevare l’azienda. Ma il cda, a questo punto, pare abbia scelto Clementy. Il tempo definitivo dato dal tribunale agli azionisti scade il 21 agosto: ma già nella notte appena trascorsa pare che si sia scritta una pagina decisiva della vertenza Fimer. Che sempre ieri, peraltro, è stata costretta a interrompere la produzione per la mancanza di materie prime. Il caso resta aperto, ma la soluzione pare prossima.