
"Deluso dal metodo di lavoro per come sta procedendo". Il governatore Eugenio Giani non nasconde lo stato d’animo, a metà del guado su Medioetruria e alla vigilia dell’ultima riunione romana del tavolo tecnico, programmata nella road map che entro dicembre dovrà portare alla scelta definitiva del luogo dove costruire la stazione dell’alta velocità, "gemella" di Mediopadania.
In questa fase i tecnici sono chiamati a valutare criteri e fattibilità dell’opera analizzando dati oggettivi che girano su flussi di viaggiatori, bacino di utenza, potenzialità e collegamenti secondari. Perché Medioetruria sarà realizzata in Toscana ma coinvolge tre province (Arezzo, Siena e Perugia) e una regione: l’Umbria. Cinque le ipotesi in campo per l’hub ferroviario che garantirà collegamenti veloci tra centro e nord Italia. Giani non entra nel merito di quello che i politici dovranno decidere quando, a breve, i tecnici consegneranno il dossier con le valutazioni finali ma in questa fase traccia un bilancio a metà. "Il metodo doveva essere centrato sull’acquisizione al tavolo tecnico di dati, numeri e analisi oggettive per poi fare una valutazione comparata. In realtà, fin da subito si è manifestata una scelta preventiva sull’indicazione del luogo che sembra sovrastare l’analisi puramente tecnica". L’auspicio è che "le prossime riunioni possano raddrizzare il corso del confronto".
Intanto, dopo l’incontro con i gestori del servizio ferroviario, Trenitalia e Italo, chiesto e ottenuto proprio dalla Regione Toscana, si attende la convocazione del nuovo tavolo al ministero delle infrastrutture, prevista entro la fine del mese. Sarà quello l’ultimo atto dei tecnici prima della scelta finale.
Lucia Bigozzi