"Il merito va premiato: sosteniamo i giovani Accompagnamo alla laurea 450 studenti"

Il presidente Salvadori: "Tramite borse di studio per immatricolazione, alloggio, ma anche viaggi e ingressi nei musei"

Una realtà che ha saputo stare al passo con i tempi e che ha dato molto alla città metropolitana e alle altre realtà limitrofe. Molta concretezza è arrivata dalla Fondazione CR Firenze, ha saputo sostenere la cultura, rispondendo alle tante richieste di aiuto arrivate dal settore, ma non ha dimenticato le precedenti missioni, come il sostegno alla formazione di giovani studenti bisognosi, i quali hanno potuto quindi accedere con pari diritti allo studio e alla crescita personale e professionale. Tutte queste mission virtuose portate avanti dalla Fondazione CR Firenze regalano ogni anno risultati, utili a migliorare la vita di tantissime persone. Per avere un dettaglio di quello che la Fondazione sta portando avanti ormai da anni, apriamo un dialogo con il presidente di questa realtà, allargando il campo anche sulla situazione post pandemica e gli interventi messi in campo proprio dall’ente non profit per cercare di uscire il prima possibile dallo stallo, senza lasciare nessuno indietro.

Presidente Luigi Salvadori, Fondazione CR Firenze, che lei presiede da due anni, ha intensificato negli ultimi anni i propri progetti rivolti alla formazione, all’educazione e all’innovazione. Uno di questi, il programma #TuttoMeritoMio, è particolarmente innovativo, ed è nato ben prima del Covid...

"E’ vero, e lo abbiamo ideato insieme a Intesa Sanpaolo, ed è nato nel 2019, dunque ben prima della pandemia. Ha l’obiettivo di premiare il merito e il talento di giovani provenienti da famiglie in condizioni di disagio economico che risiedono nell’area della città metropolitana di Firenze e nelle province di Arezzo e Grosseto. Con un impegno complessivo di 7,5 milioni di euro sosteniamo gli studi di circa 450 studenti nell’arco temporale di sei anni. Essi usufruiscono non solo di una moderna borsa di studio che finanzia l’iscrizione all’università, l’eventuale alloggio, abbonamenti a teatri, ingressi a musei, sport etc., ma entrano a far parte di una vera e propria community con attività di mentoring e tutor"

Una delle altre emergenze del momento è l’occupazione e il difficile inserimento nel mondo del lavoro. Anche in questo caso avete attivato progetti ad hoc. Ce li spiega?

"Uno di questi è il Progetto Faber. Ha una durata triennale e lo abbiamo ideato e promosso in collaborazione con Confindustria Firenze e con Fondazione per la Ricerca & l’Innovazione dell’Università degli Studi di Firenze. Lo scopo è l’inserimento di ricercatori nelle aziende per favorire lo sviluppo di attività ad alto impatto innovativo visto che in Italia, negli ultimi cinque anni, si sono registrati tassi di crescita superiori alla media europea di alcuni indicatori legati alle risorse umane dedicate alla ricerca. Mi fa piacere ricordare che, grazie all’ultimo bando, sono stati inseriti in azienda otto ricercatori che durante la loro attività lavorativa hanno anche la possibilità di conseguire il dottorato di ricerca. Voglio citare inoltre la prima edizione del bando Obiettivo Lavoro, che interviene proprio sulla fascia di giovani Neet, giovani che non studiano, non lavorano, e non seguono percorsi di formazione che sono in aumento nel Paese e anche nella nostra regione"

Una delle parole del momento è anche l’innovazione. Anche in questo campo avete attivato programmi assai impegnativi giusto?

"Da tempo sosteniamo progetti di accelerazione d’impresa, sia universitaria che non e all’innovazione abbiamo addirittura dato una ‘casa’. Pandemia permettendo ci auguriamo di inaugurare a breve a Firenze quello che abbiamo chiamato ‘il Granaio dell’Abbondanza’, la più grande operazione mai realizzata nella storia della nostra Istituzione che vi ha investito complessivamente 30 milioni di euro"

Ci sono stati altri progetti portati avanti dalla Fondazione?

"Abbiamo completamente restaurato quello che nel Seicento era il granaio della famiglia Medici, il complesso della ex Caserma Cavalli in Oltrarno dove molti fiorentini hanno passato la visita di leva prima di fare il servizio militare. E lo abbiamo trasformato nella casa delle start up grazie anche ad un partner di eccellenza quale è Nana Bianca. Vogliamo offrire ai giovani l’occasione per formarsi nelle più avanzate tecnologie digitali e per questo apriremo anche una scuola per ‘coders’. Si chiamerà “Firenze42’’ e porteremo in città il modello, ormai di dimensione globale, della parigina ‘Ecole 42’, insieme alla Luiss e all’Università di Firenze. Mi preme sottolineare che questi sono solo alcuni dei tantissimi progetti che stiamo concretizzando sul territorio nei nostri settori di intervento, ma tanti altri sono in cantiere e vedranno la loro attuazione nel prossimo semestre".