Cantieri Navali, il sogno cresce. Previsti ingenti investimenti per tre nuovi moli e capannoni

In programma anche la realizzazione di un impianto all’avaguardia per la depurazione delle acque. La superficie al coperto sarà portata a 10mila metri quadrati, in larga parte coperti da pannelli fotovoltaici.

Cantieri Navali, il sogno cresce. Previsti ingenti investimenti per tre nuovi moli e capannoni

Cantieri Navali, il sogno cresce. Previsti ingenti investimenti per tre nuovi moli e capannoni

Sono sette le imbarcazioni d’epoca e classiche sottoposte a interventi di manutenzione presso i Cantieri Navali della Spezia, che stagione dopo stagione si conferma una realtà di riferimento anche nel settore della nautica tradizionale. Tra queste ben quattro scafi, Stella Polare, Chaplin, Tarantella e Artica II, fanno parte della flotta di vele storiche della Marina militare e che entro l’estate le imbarcazioni torneranno in mare per partecipare ai raduni di vele d’epoca e compiere le previste campagne di addestramento a favore dei futuri comandanti di marina.

Recentemente il cantiere, proprietario del bellissimo due alberi Aleph del 1951, era già intervenuto su importanti imbarcazioni come le golette Croce del Sud, Deva e Invader. Oggi i Cantieri Navali di La Spezia, fondati nel 1966 su un’area un tempo adibita a base di idrovolanti, si estendono su una superficie di oltre 23mila metri quadrati e grazie a due travel lift da 140 e 450 tonnellate sono in grado di alare yacht fino a 50 metri di lunghezza e con pescaggio di oltre sei metri.

Dal 2020 alla guida del cantiere c’è il giovane Marco Agnese, ventinovenne, monegasco di nascita, laureato a Pisa in giurisprudenza e grande appassionato di nautica d’epoca. Dal 2009 la sua famiglia arma infatti Aleph, yawl bermudiano lungo 16 metri costruito in fasciame di pino e mogano Honduras nel 1951 dal noto cantiere tedesco Abeking & Rasmussen. Per quasi 40 anni la barca è appartenuta allo yachtsman Mario Pirri, che con Aleph ha attraversato 4 volte l’Oceano Atlantico di cui tre in solitario. A questa si affiancano anche un Riva Junior del 1971 e un motoryacht Montecarlo 30, anch’esso nato dalla matita del pioniere della nautica Carlo Riva. A Marco Agnese il compito di traghettare il cantiere nel futuro. I prossimi investimenti prevedono infatti la costruzione di tre nuovi moli in sostituzione dell’attuale vasca a mare, di un nuovo impianto all’avanguardia di depurazione delle acque e la realizzazione di due vasche larghe 10 e 14 metri per 60 metri di lunghezza. Nuovi capannoni, dotati di pannelli fotovoltaici, eleveranno fino a 10mila metri quadrati la superficie al coperto. Braccio destro di Agnese è il lunigianese Moreno Cantinotti, cui è affidato il ruolo di direttore operativo. Recentemente anche Tulli del ’60, motorsailer a ketch lungo 14,95 metri, è entrato in cantiere per una serie di interventi all’impiantistica e all’albero di mezzana. La barca ha ripreso il mare a partire dal 2021, dopo che per 35 anni era rimasta ricoverata presso i Cantieri Sangermani che l’avevano costruita. Qui è stata ritrovata da due professionisti milanesi che, dopo essersene innamorati, hanno commissionato a Sangermani un restauro integrale.