Il Mugello è la vera "cattedrale del motorsport"

Autodromo / La pista tra le colline toscane in oltre 100 anni ha visto nascere leggende ed è diventata un riferimento per gli sportivi

Il Mugello è sede fissa del Gran Premio d'Italia ormai dal 1994

Il Mugello è sede fissa del Gran Premio d'Italia ormai dal 1994

Il Mugello non è solo un circuito: è una leggenda che affonda le radici nel 1914, quando su un tracciato stradale di 66 km tra Scarperia, Firenzuola e San Piero si correvano gare di regolarità in un’epoca pionieristica del motorsport. Negli anni Venti, tra polvere e passione, si sfidavano campioni come Campari, Brilli Peri, Antonio Ascari, Borzacchini, Emilio Materassi ed Enzo Ferrari, vincitore nel 1921 su Alfa Romeo. Messo in ombra dalla Mille Miglia, il tracciato venne abbandonato dopo il 1929, salvo una breve ripresa nel 1955 e un rinnovato entusiasmo negli anni Sessanta, quando dirigenti appassionati come Pasquale Borracci e Amos Pampaloni riportarono in vita il percorso originale, attirando centinaia di migliaia di spettatori. Il fascino di quelle corse risiedeva tanto nelle prestazioni delle vetture Sport e Turismo quanto nei numeri spettacolari di guida regalati da piloti come Munari, Pinto, Galli, Giunti, Merzario. Nel 1968 l’edizione più epica: l’Alfa Romeo di Bianchi, Galli e Vaccarella batteva la Porsche di Siffert in una rimonta memorabile. Ma le corse su strada erano pericolose: nel 1970, dopo la tragica morte di un bambino durante una gara, il circuito venne definitivamente chiuso. Nasce così, per volontà dell’Automobile Club di Firenze, l’Autodromo del Mugello: un impianto moderno e sicuro, progettato dall’ingegner Gianfranco Agnoletto e inaugurato il 23 giugno 1974 con una gara di Formula 5000. Il tracciato, lungo 5.245 metri, con il celebre rettilineo in salita di 1141 metri e curve iconiche come la "San Donato" e le due "Arrabbiata", è rimasto invariato nella configurazione, ma costantemente aggiornato dal punto di vista della sicurezza e della tecnologia. Nel 1976 ospita il Gran Premio Motociclistico delle Nazioni, con vittorie di Sheene, Cecotto, Villa, Bianchi e Nieto, ma anche segnato dalla morte di Tordi e Buscherini. Dopo altre due edizioni, nel 1978 e nel 1985, è la Ferrari a scrivere un nuovo capitolo: il 30 settembre 1988 acquista il circuito e lo trasforma in uno dei poli più innovativi del motorsport mondiale. Dal 1994 il Mugello è sede fissa del GP d’Italia, condiviso con Monza, Imola e Misano. Memorabile l’edizione del 1997: Valentino Rossi conquista la sua prima vittoria in 125, dando inizio al suo legame mitico con questo tracciato. Oggi l’Autodromo Internazionale del Mugello è un punto di riferimento per la Formula 1, il Motomondiale, la Superbike e i principali test automobilistici e motociclistici. Immerso nelle colline toscane, con tribune naturali e strutture all’avanguardia, è molto più di una pista: è un simbolo di eccellenza italiana, dove la storia della velocità continua a scriversi curva dopo curva. Nel corso degli anni, il Mugello ha saputo coniugare tradizione e innovazione, diventando un laboratorio di sviluppo per le più prestigiose case automobilistiche e motociclistiche del mondo. È qui che si testano tecnologie all’avanguardia, sospensioni, motori e aerodinamica, grazie anche ai suoi dislivelli naturali, ideali per prove estreme. Il circuito è stato spesso scelto anche per eventi speciali, sessioni private e presentazioni internazionali. La sua bellezza paesaggistica, incastonata nel verde della Toscana, lo rende unico nel panorama mondiale. Le sue tribune naturali offrono una visuale mozzafiato che avvicina il pubblico all’adrenalina delle gare. Non è solo uno spazio per la competizione, ma anche per la passione, la memoria e la celebrazione dei grandi nomi del motorsport. Qui ogni curva racconta una storia, ogni rettilineo rievoca emozioni. È un tempio della velocità dove il rombo dei motori si fonde con il cuore degli appassionati.