Il circuito vanto di Scarperia. Una storia lunga cento anni

Autodromo / Un tracciato glorioso, quello toscano il cui viaggio è cominciato addirittura nel 1914 E nel 1988 fu acquistato nientemeno che dalla Ferrari

Autodromo / Un tracciato glorioso, quello toscano il cui viaggio è cominciato addirittura

Autodromo / Un tracciato glorioso, quello toscano il cui viaggio è cominciato addirittura

Le radici del circuito del Mugello risalgono addirittura al 1914, in un'epoca in cui il motorsport era ancora agli albori e nettamente diverso da come lo vediamo oggi. Ma quello che ha reso famoso nel mondo il comune di Scarperia e San Piero, in provincia di Firenze, inizialmente non era un autodromo. Ci si sfidava sui 66 chilometri che da Scarperia salivano fino a Firenzuola, per poi tornare attraverso il passo della Futa a San Piero. Messo in ombra dal prestigio della 1000 Miglia, il circuito rimase silenzioso dopo l'edizione del 1929, nonostante una ripresa nel 1955, su un percorso ridotto a poco più di 19 km. Il nuovo Autodromo nacque per volere dell'Automobile Club di Firenze: dopo la tragedia nel circuito stradale del Mugello - chiuso nel 1970, dopo la morte di un bambino investito durante le prove di una gara - si decise di costruire un impianto più sicuro. I lavori cominciarono nel 1972, con il progetto dell'ingegner Gianfranco Agnoletto, e portarono all'inaugurazione il 23 giugno del 1974 con una gara di Formula 5000. Negli anni il tracciato è stato costantemente migliorato per potenziare gli standard di sicurezza, riuscendo a mantenere inalterata la configurazione iniziale: un rettilineo in salita lungo 1141 metri, la curva "San Donato" (la prima del circuito), curve molto veloci come le due "Arrabbiata". La gara si chiamava ancora Gran Premio Motociclistico delle Nazioni: il 16 maggio del 1976 al Mugello vinsero Barry Sheene in 500 (con pole di Giacomo Agostini), Johnny Cecotto nella classe 350, Walter Villa in 250, Pier Paolo Bianchi in 125 e Ángel Nieto nella 50. Una giornata, purtroppo, segnata da due incidenti che causarono la morte di Paolo Tordi (350) e Otello Buscherini (nella 250). Altre due edizioni nel 1978 e 1985, prima della profonda opera di ristrutturazione dell'impianto operata dalla Ferrari, che lo acquistò il 30 settembre del 1988 trasformandolo in uno dei circuiti più innovativi e sicuri al mondo. Gli interventi effettuati dalla casa di Maranello consentirono al circuito di diventare appuntamento fisso del GP d'Italia dal 1994, fin qui condiviso con Monza, Imola e Misano. Un'edizione caratterizzata dal secondo posto di Luca Cadalora in 500 alle spalle di Mick Doohan e dal terzo in 250 di Loris Capirossi, che poté sventolare il Tricolore nel giro d'onore. Il 18 maggio del 1997 fu una giornata storica per Valentino Rossi, trionfatore in 125 della sua prima gara (quella della "bambola gonfiabile "Claudia Skiffer") al Mugello, che presto diventerà il suo regno.