ILARIA VALLERINI
Sport

Fabiana Luperini, una vita in bici: "Vetrina molto importante per Pisa. Che mobilita non solo gli sportivi"

La campionessa del ciclismo italiano nella sua carriera ha vinto tutto: cinque Giri e tre Tour de France "Per affrontare queste competizioni serve una grande preparazione sia fisica che mentale".

Due meravigliose foto «storiche» di Fabiana Luperini: col tricolore e in rosa

Due meravigliose foto «storiche» di Fabiana Luperini: col tricolore e in rosa

La chiamavano la "Pantanina" di Buti, Fabiana Luperini, stella del ciclismo italiano con alle spalle una carriera da record: cinque Giri d’Italia (dal 1995 al 1998 e nel 2008), tre Tour de France (dal 1995 al 1997) e un Tour de l’Aude (1998). "Il ciclismo è come la vita – dice la campionessa pontederese –. Ci insegna a decidere chi diventare: un leader pronto a vincere, un gregario con un ruolo importante ma non decisivo, oppure se essere un perdente. Nel primo caso, servono impegno e determinazione perché solo da grandi sacrifici derivano grandi risultati".

Luperini, il Giro d’Italia sfreccia verso Pisa, quali sono le emozioni legate a questo grande ritorno a distanza di 45 anni?

"E’ una grande emozione vivere il ritorno del Giro sul nostro territorio che si tingerà di rosa per l’occasione. Per la città di Pisa è una vetrina molto importante che mobilita tutti indipendentemente dall’essere appassionati o meno e sono sicura che tutte le televisioni saranno sintonizzate sulla tappa".

Che tipo di corsa sarà?

"Sarà una gara a cronometro, dunque, tra le più ostili assieme alle tappe di montagna. Per questo motivo sarà tra le più importanti e decisive per chi vorrà aggiudicarsi la maglia rosa. In queste situazioni guadagnare o perdere due o tre minuti può fare la differenza. E poi c’è un’altra variabile da tenere in conto…".

Ossia?

"Si svolgerà dopo il giorno di riposo. A volte può essere un fattore di supporto agli atleti ma in altri casi può danneggiare chi corre per la vittoria. Soprattutto se il giorno successivo è prevista una gara a cronometro, una sfida in cui si corre da soli contro un duplice avversario: gli altri corridori e il tempo".

Lei ne ha vinti cinque di Giri d’Italia femminile, qual è il segreto?

"Serve innanzitutto grande preparazione fisica e mentale. Anche la dote del recupero è fondamentale, ma è una caratteristica dettata prevalentemente dalla genetica. Un altro elemento cruciale è avere una squadra forte e coesa al proprio fianco che sa metterti al coperto durante le tappe di pianura oppure che pilota nelle posizioni migliori in salita o a fine gara. Il leader deve saper gestire il gruppo che deve essere unito per il medesimo obiettivo, perché anche una tappa apparentemente semplice può rivelarsi insidiosa".

Parlando di ciclismo femminile, a che punto siamo oggi?

"E’ stato equiparato gradualmente a quello maschile e abbiamo registrato un aumento degli stipendi. E’ un bel segnale, si è evoluto tanto".

Ilaria Vallerini