MASSIMO STEFANINI
Sport

Dal lontano 1914 all’anno scorso. Tutte le volte che Lucca è stata rosa

Tanti i passaggi della carovana e tante curiosità, compresa la tappa più lunga: fino a a Roma per 430 chilometri

Lo scorso anno al termine della tappa lucchese la maglia rosa era già di Tadej Pogacar che poi non la lasciò più fino alla vittoria finale

Lo scorso anno al termine della tappa lucchese la maglia rosa era già di Tadej Pogacar che poi non la lasciò più fino alla vittoria finale

La cronometro Lucca-Pisa è un deja vu. C’è già stata. Esattamente 48 anni fa. Nel 1977. Era valida come nona tappa quando, il 29 maggio, trionfò in Piazza dei Miracoli il norvegese Knut Knudsen in maglia Jollj Ceramica, specialista in volata ma anche grande cronoman oltre che pistard e cacciatore di tappe: al Giro d’Italia, nelle sue partecipazioni, si impose in sei frazioni. In quella edizione rosa ci fu l’inaspettata rivalità per vincere il Giro tra il belga Michel Pollentier e Francesco Moser.

E mentre Pisa ritorna ad ospitare il Giro dopo 45 anni, dalla crono Pontedera-Pisa del 1980, vediamo quante volte Lucca è stata... rosa? Tralasciando i semplici passaggi, in cui la carovana è semplicemente transitata dalla città, in diverse circostanze è stata sede di arrivo. L’ultima proprio lo scorso anno, l’edizione dominata da Pogacar.

Andando a ritroso nel tempo si va al 1984, quando Lucca fu sia sede di partenza, sia di arrivo. Proprio così. Il Giro quell’anno cominciò dalla nostra città con un prologo breve sulle Mura. Vinse Moser che si aggiudicò anche la classifica finale, l’unico successo nella corsa rosa per il trentino, capace di vincere classiche (tre volte la Parigi-Roubaix), Mondiale e molto altro. L’anno successivo, nel 1985, Lucca fu sede di arrivo, anche in quel caso, con una cronometro, con partenza da Lido di Camaiore. Quell’anno il Giro lo vinse Hinault.

Ma c’è un record che nonostante gli atleti bionici di adesso e le super tecnologie, non sarà mai battuto e riguarda proprio la città delle Mura. La tappa più lunga della storia ultrasecolare del Giro partì proprio da Lucca per terminare a Roma, un totale di 430 chilometri. Era il 1914 e parliamo di un ciclismo eroico, tra romanticismo ed imprese epiche.

Fu l’ultimo Giro disputato prima dello scoppio della Grande Guerra ed il primo disputato con classifica generale a tempi anziché a punti. Il più duro dell’epoca: cinque su otto ebbero un percorso di oltre 400 chilometri e si stabilirono diversi primati mai più superati: la tappa più lunga mai corsa, la lunghezza media e il fatto che arrivarono in fondo solo 8 corridori, sugli 81 partiti.

Il via di notte da Milano, verso il Sestriere, su cui passò per primo Angelo Gremo ma a.. piedi. Nella tappa successiva, crollarono sia Gremo sia Luigi Ganna, lasciando strada ad Alfonso Calzolari che che staccò di un’ora Costante Girardengo il quale vinse la Lucca-Roma di quel 28 maggio 1914.

Nella sesta frazione Azzini andò in crisi e venne ritrovato il mattino seguente in un granaio. Calzolari ritornò primo ma venne penalizzato di tre ore per essersi attaccato, secondo la giuria, ad una macchina.

Al traguardo venne proclamato vincitore Albini e solo nel febbraio del 1915 il Tribunale dette ragione a Calzolari. Una corsa, un romanzo.

Massimo Stefanini