Finestre, riscaldamento, fotovoltaico. Risparmiare in condominio si può

L’avvocato Santarelli: "A Firenze ampliate le zone nelle quali si possono installare i pannelli solari"

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di Lisa Ciardi

FIRENZE

Ridurre i costi in casa è difficile. Ma diventa ancora più complicato quando si vive in condominio. Ecco allora che mettere in campo gli accorgimenti giusti può essere fondamentale. Abbiamo chiesto consiglio all’avvocato Luca Santarelli, esperto di problemi di condominio, dal punto di vista del diritto, ma anche delle buone prassi che possono fare la differenza. Avvocato come è possibile risparmiare quando si è proprietari di una casa in un condominio?

"In primo luogo, quando si acquista un appartamento, soprattutto se inserito in un contesto condominiale, occorre fare un piano di valutazione dei costi, capire cioè a quanto ammontano gli oneri condominiali, quanto costano le varie imposte e tasse gravanti sull’immobile dall’acquisto in poi, le spese accessorie, ecc. Questa, che gli inglesi chiamano "due diligence", è una fase importantissima che noi avvocati con formazione specialistica conosciamo bene. È essenziale capire se le tasse si applicano sul valore commerciale o su quello catastale. La differenza può essere, soprattutto se l’acquisto di una seconda casa, anche di decina di migliaia di euro. Altro aspetto: i costi dei consumi, in particolare il gas al centro dell’attenzione da settimane".

Il gas appunto: quali sono i giusti comportamenti per spendere meno?

"Il condominio è costituito da due sottoinsiemi che sono le proprietà private e i beni comuni. Per quanto riguarda la proprietà privata il risparmio si può avere adottando nuovi stili di vita. Per il bene comune, decidendo di scegliere modalità diverse di utilizzo di beni e servizi".

Si possono fare alcuni esempi pratici?

"Quando si entra in inverno in appartamenti con impianto centralizzato è comune doversi togliere il maglione, dato che le temperature medie sono di 2224 gradi. Grazie alle valvole applicate ai singoli radiatori, possiamo graduare la temperatura nell’appartamento. Già decidendo di tenere 20 gradi e di chiudere le valvole (se possibile) nei vani non utilizzati, il risparmio è sensibile. Questa si chiama riduzione del ‘consumo volontario’ del gas che si contrappone a quello ‘involontario’, legato soprattutto alla dispersione del calore per esempio dalle condutture o dalle mura. Per ridurre il consumo ‘involontario’ si può migliorare l’isolamento delle tubature, ma anche ridurre l’orario di accensione della caldaia".

Molti sono tentati dal fotovoltaico: è complicato in un condominio?

"Dal punto di vista normativo l’articolo 1120 del Codice civile contempla sia le opere volte al contenimento del consumo energetico, sia l’installazione di impianti di cogenerazione, solari o comunque rinnovabili. L’articolo 1122 legittima poi queste installazioni anche a beneficio di alcune unità, insomma per chi le vuole fare se lo stato dei luoghi lo permette. Inoltre a Firenze, grazie all’assessorato dell’Urbanistica del Comune di Firenze, assessore Cecilia Del Re, sono state da poco ampliate le zone ove sono installabili i pannelli fotovoltaici e fortemente semplificato l’iter burocratico. Con le varianti in corso di approvazione in queste zone saranno pure eliminati ulteriori vincoli".

Cosa può dirci della coibentazione degli appartamenti e di eventuali modifiche agli infissi?

"Qui si apre un argomento che richiederebbe pagine e pagine. In linea generale il cappotto termico e gli infissi di ultima generazione incidono in modo importante sui consumi. Eseguire queste opere, che godono dei massimi bonus previsti, richiede opere importanti e impattanti. Non sempre gli stabili hanno i presupposti per l’esecuzione del cappotto, ma sicuramente quando possibile è una strada da battere per sé e per l’ambiente".

Che autunno si prospetta quindi per il condominio?

"A molti condomìni da giugno è giunta la disdetta dai propri fornitori del gas. D’altronde alcuni contratti in essere prevedono che paghino il gas 0,50-0,60-0,70 centesimi al metro cubo quando i fornitori ormai lo pagano grosso modo circa 1,70-1,80 euro se non di più (ogni giorno i numeri cambiano) al metro cubo. Accanto a questo c’è una spietata speculazione che, grazie al giornalismo d’inchiesta, sta emergendo. Sono per natura ottimista, ma per l’autunno non vedo niente di buono. I problemi ci sono: la nostra intelligenza deve però portarci a non piangerci addosso ed adottare tutti i provvedimenti che possiamo, senza imposizioni dall’alto".