LORENZO VERO
Pisa in serie A 

"Matteo ha subito capito che era possibile"

Lisandru racconta il fratello: "L’infortunio lo ha aiutato a crescere. La Serie A è la categoria più giusta per le sue caratteristiche"

Matteo Tramoni, 25 anni, festeggia il gol all’Arena contro il Mantova. Una rete fondamentale per il cammino nerazzurro dopo le due sconfitte con Sassuolo e Spezia (foto Masotti per Valtriani)

Matteo Tramoni, 25 anni, festeggia il gol all’Arena contro il Mantova. Una rete fondamentale per il cammino nerazzurro dopo le due sconfitte con Sassuolo e Spezia (foto Masotti per Valtriani)

Se è vero che la vera forza del Pisa è stato il gruppo, è altresì corretto dire che questo gruppo ha potuto contare sulla stagione straordinaria di un singolo, Matteo Tramoni. Senza dubbio alcuno, la stella della squadra di Inzaghi. Inzaghi e Tramoni. Un connubio che si è ritrovato dopo l’esperienza a Brescia nella stagione 2021/22, ma che entrambi sapevano di essere destinati alla grandezza in Toscana. "Quando ha scoperto che l’allenatore sarebbe stato Inzaghi si è subito detto convinto che avrebbero fatto qualcosa di importante".

Questo è quanto svela Lisandru, fratello di Matteo, a sua volta calciatore di proprietà del Pisa, in prestito nell’ultima stagione in Corsica, al Bastia nella seconda serie francese. Lo stesso pensiero deve essere stato quello dell’allenatore, che arrivava all’ombra della Torre già conscio dell’enorme potenzialità della rosa e soprattutto del trequartista con la maglia numero 11. Su di lui ha creato la squadra, con un assetto di gioco tale da conferirgli maggior libertà di esprimersi possibile. Ma per rendere giustizia alla storia di Tramoni, è bene tornare indietro, magari non tanto indietro, come ai tempi di Ajaccio, dove le giornate erano divise tra casa e il campetto vicino, sempre con il pallone sotto al braccio, come ricorda il fratello, al punto di farsi notare dal settore giovanile della squadra di città, ma è sufficiente tornare all’agosto del 2023. Un’istantanea, un suono, sul campo della Sampdoria, nella prima giornata di campionato (inaugurato con un suo gol), il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro fa "crack". Ad agosto si sgretola già ciò che stava costruendo Aquilani, e la carriera del giocatore in rampa di lancio si trova davanti a una frenata improvvisa. Sette mesi lontano dai campi. "Ha vissuto molto male quel periodo, è difficile non giocare per così tanto tempo – dichiara Lisandru, che in quel periodo provò a mantenere alte le speranze del Pisa – ma è stato il destino". E quando il destino ti pone d’innanzi a una prova del genere, davanti si inarcano due strade: o lasciare che questa ti sopraffaccia, oppure accoglierla come sfida da vincere.

E Tramoni è un vincente: "Con il senno di poi, ha detto che l’infortunio lo ha aiutato a crescere". Passiamo infatti a un’altra istantanea: 1 aprile 2024. All’Arena il Palermo è in vantaggio per 3-2 a sei minuti dal termine. Tramoni ritrova il campo e in quattro minuti trova due gol. 4-3 per il Pisa. Un rientro da favola. Ma appunto, non è il lieto fine, ma solo l’inizio. Torniamo a questa stagione. Il giocatore vuole riprendersi ciò che è suo. Il Pisa gira attorno a lui. Non a caso a Frosinone in Coppa Italia, è suo il primo gol della stagione. Fantasia al potere, ma anche pressione giocate codificate. Gli attaccanti giocano in sua funzione. Infatti, nel corso della stagione sia Bonfanti, poi soprattutto Lind, ma anche Meister, sono stati chiamati a uscire dall’area di rigore per creargli lo spazio. Da lì, si è venuta creandosi quella che è diventata a tutti gli effetti una firma d’autore, il taglio dall’interno verso l’esterno con gol di sinistro.

Partita dopo partita è palese, l’anno era propizio. Tramoni gioca così bene che a inizio novembre, in occasione della partita con la Cremonese, il ct dell’Italia Spalletti manda dei suoi collaboratori a seguirlo (torneranno altre volte in stagione). Lui in campo segna il gol del definitivo 3-1 al termine di una serpentina che manda a sedere due difensori. Ma la manifestazione definitiva – risultando quasi profani – arriva il giorno dopo Natale. Doppietta al Sassuolo. Il campionato è ai suoi piedi. "A dicembre mi disse che se non avessero fatto errori colossali ce l’avrebbero potuta fare, mentre quando il vantaggio sullo Spezia salì a otto punti ad aprile divenne sicuro" continua Lisandru. E la profezia si è rivelata corretta. Il lieto fine è giunto, ma che può diventare un nuovo inizio: "La Serie A potrebbe essere più adatta a lui per stile di gioco". Non ci resta che scoprirlo: da grande appassionato di Formula Uno quale è, ha iniziato a correre e non vuole più fermarsi. Ha fatto però in tempo di mettere il suo nome nella storia del club. Perché la promozione del Pisa in A è anche la promozione di Inzaghi e di Matteo Tramoni. E lo sarà per sempre.