
La prova generale di ieri (foto Paolo Lazzeroni)
Siena, 20 ottobre 2018 - Lo Straordinario per la fine della Grande Guerra ha allungato l’estate senese, regalando i quattro giorni più caldi dell’autunno 2018. Splende sempre il sole sul mondo del Palio, lo spirito della Festa scaccia tutte le nubi, sovverte i ritmi circadiani e delle stagioni, vince sulle generazioni. Se cercate una foto simbolo di questo Palio d’autunno, provate a ritornare in Piazza ieri; il Drappello dei Carabinieri entra alle cinque della sera, l’ora canonica per i grandi eventi, e si schiera per rendere omaggio al palco delle comparse, affollato dai piccoli contradaioli. Le facce attonite, le bocche aperte dei bambini e la gente in Piazza che scatta foto.
E’ il Palio dei giovani, quello che si corre oggi alle 17. Sin dalla sua genesi, per quanto tormentata e confusa sia stata. Il voto nelle assemblee, quelle alzate di mano decisive dei ragazzi, che hanno usato twitter e Instagram per prepararsi a battere le ragioni dei più grandi. Ogni rito ha estremo bisogno di sangue fresco e menti giovani: ci voleva un blitz generazionale per spezzare i tabù che frenavano ogni voglia di Palio straordinario. Tutte ragioni legittime, inoppugnabili. Ma ai giovani non frega nulla delle ragioni. E hanno avuto ragione loro, persino il Sole lo ha capito.
Se questo si riverbererà anche sulla Carriera, tra i canapi alla Mossa e nei tre giri sul tufo, non è dato dirlo ora. Il Palio dei giovani vorrebbe il trionfo di un esordiente. Tra i cavalli c’è l’imbarazzo della scelta, sono 7 quelli che non hanno mai corso. Tra i fantini c’è ‘Chicco’ Arri, ribattezzato Ares ieri sera nel Drago. Un giovane dio della guerra che punta a vincere un Palio dedicato alla fine della Grande Guerra. Ma ci sono anche altri fantini che agognano la prima vittoria in Piazza: Turbine nella Chiocciola, Tempesta nella Tartuca, Carburo nella Torre, perfino il veterano Bighino nella Lupa, sognano la prima volta con il nerbo alzato.
Da una parte ci sono loro, dall’altra le ragioni dei più forti. A cominciare dal peso dei soldi, accumulati per i lunghi digiuni. Il Nicchio ha un’occasione d’oro per spezzare l’incantesimo di 20 anni senza vittorie. Non ha la rivale tra i canapi, anche se le strategie del Valdimontone si faranno sentire ugualmente. Tittia e Violenta da Clodia sono l’accoppiata favorita. Su questo Straordinario la Contrada dei Pispini può investire tutta la forza politica e finanziaria di cui gode in questo momento.
L’Oca non starà a guardare: la scelta di montare Gingillo su Sorighittu sottintende l’intenzione di fare la propria corsa. Stessa cosa per la Selva, che quando si parla di Straordinario è sempre lì sorniona per approfittare dell’occasione giusta. Stavolta con Brigante e Rombo de Sedini. O Civetta e Giraffa, che con Brio e Scompiglio schierano i big tra i fantini. E nessuno sa giudicare la potenza di Techero e Raol.
La lista comprende tutte e dieci le Contrade sul tufo. Ognuna ha la sua ragione per voler vincere, la ragione farebbe pendere la bilancia verso la più forte e la più ricca. Ma il Palio ha delle ragioni che la ragione non conosce.