In Piazza c’è Ares, il dio della guerra. Così Miraldi (Drago) ha ‘battezzato’ Arri

L’annuncio ieri alla cena. C’era anche la madre Cristina

Federico Arri debutta nel Drago

Federico Arri debutta nel Drago

Siena, 20 ottobre 2018 - Non lasciatevi ingannare da quei lineamenti dolci. E’ un guerriero. Taciturno. Spigoloso. Spirito libero ma per il quale gli affetti contano. La famiglia, prima di ogni altra cosa. Mamma Cristina è arrivata da Asti, dove Federico Arri è nato il 23 novembre 1994, per fissare nella mente l’istante in cui il figlio riceveva il nome che diventerà per lui seconda pelle. L’ha annunciato durante la cena della prova generale il capitano del Drago Fabio Miraldi che aveva chiamato nel cuore della notte Arri, l’11 settembre scorso, quando le assemblee di Contrada decisero che lo Straordinario si sarebbe corso. Non sapeva se sarebbe stato estratto, ma intanto investiva per il futuro. Su un giovane che chiamava per fare la prima prova ma che, in realtà, oggi corre il Palio Straordinario su Una per tutti, cavallina debuttante di 5 anni. Che Arri monterà come si conviene al suo nome d’arte, Ares. Sì, il dio della guerra nella Carriera che celebra la pace dopo il primo conflitto mondiale. Il dio più affascinante e bello, anche il più bellicoso. Di cui diffidare sempre. «Perché alla fine il Palio è una battaglia», le parole di Miraldi. E il giovane Arri dovrà mettere tutta la sua grinta per entrare nell’olimpo di Piazza.

‘Bastiano, a questo ragazzo piace montare a cavallo. Perché non lo prendi a scuderia?’, la telefonata di mamma Cristina all’ex fantino 5 volte vittorioso. Così, ancora minorenne, aveva lasciato Asti per trasferirsi a Vescona. Figlio unico, educato, rispettoso. Grande lavoratore. «Magari dormiglione. Imposi il rispetto degli orari. Ricordo che arrivò trenta minuti dopo. Lo rimproverai e lui il giorno seguente anticipò di mezz’ora e mise tutto in ordine», ricorda Bastiano. La prima corsa a Fucecchio, poi il feeling con Pressing de Mores. Due tratte vinte con lei, successi anche in provincia. Ci fu subito l’interessamento di Chiocciola e Leocorno, svela ancora Bastiano. Quindi gli infortuni, Quello grave, a Monticiano. Un problema serio ma lui si rimise in forma. Poi la corsa a Pian delle Fornaci che molti ricordano, su un cavallo da cui era andato giù anche a Fucecchio. Nuova frattura. Dovette tornare a casa per riprendersi. Ma non voleva mollare. Prima alla scuderia di Bighino, quindi l’approdo da Massimo Milani dove ha incontrato Una per tutti, la cavallina con cui oggi debutterà.

A guardare la sua prima Carriera con trepidazione sarà anche la fidanzata Giulia Stobbione, astigiana, con cui sta da 5 anni. «Bella, brava e intelligente – dice Bastiano –, il suo Palio l’ha già vinto conquistandola». Cucina a Federico gli agnolotti, anche se il suo piatto preferito è la carne cruda, così usa in Piemonte. «Sostengono che monta a cavallo come me? Sbagliato – chiude Bastiano – il fisico è diverso. Lo dicevamo con Aceto, bello a vedersi quanto a postura e mani. Appunto, non come me!». Oggi dovrà dimostrare a chi diceva ad Arri che non era un fantino che sbagliava.