"Sempre a fianco dei nostri operatori"

Il sindacato lancia il servizio di assistenza psicologica per le infermiere e gli infermieri

Il sindacato lancia il servizio di assistenza psicologica per le infermiere e gli infermie

Il sindacato lancia il servizio di assistenza psicologica per le infermiere e gli infermie

Un servizio di assistenza psicologica per le infermiere e gli infermieri vittime di violenza. È l’iniziativa messa in campo dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. "Gli episodi di violenza verso gli operatori sanitari in generale e le donne in particolare si registrano quotidianamente – spiega il coordinatore regionale Giampaolo Giannoni –. Un fenomeno estremamente rilevante, anche alla luce del fatto che il settore infermieristico è composto per il 90% da donne. Il quadro non è assolutamente in miglioramento e proprio per questo, da tempo, cerchiamo di portare avanti campagne di sensibilizzazione, in particolare in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma non solo". In questi giorni, il Nursind sta contribuendo a diffondere il numero antiviolenza 1522, ma non solo. "Abbiamo messo in piedi una collaborazione con alcuni psicologi – prosegue Giannoni – sia per affrontare le violenze sul posto di lavoro che quelle familiari. Grazie a una convenzione, chi ha bisogno viene preso in carico gratuitamente e il rapporto può poi proseguire a prezzi convenzionati. Anche con l’ospedale di Careggi e con il Meyer abbiamo alcune iniziative in corso, in particolare per favorire la denuncia degli atti di violenza. Denunciare non è mai facile: richiede grande coraggio e fiducia nelle istituzioni. È quindi fondamentale che le vittime sentano intorno a loro il massimo sostegno".

Il Nursind lancia un appello: "Ci sarebbe piaciuto che, per legge, oltre all’inasprimento delle pene, si stabilisse anche l’obbligo, per le amministrazioni pubbliche, le aziende e gli ordini di costituirsi parte civile in caso di violenza – conclude Giannoni –. Questa norma non è passata, ma invitiamo comunque queste realtà a muoversi spontaneamente, ogni volta che è possibile. Le Asl potrebbero lanciare così un messaggio importante, facendo capire che la violenza viene denunciata e perseguita a tutti i livelli".