I simboli per dire ’basta per sempre’ Una sedia vuota e le scarpette rosse

Il consiglio regionale della Toscana coinvolto nelle iniziative per alzare il livello di attenzione. Mazzeo: "Nessuno sarà mai libero finché una donna non sarà libera di vivere a pieno la propria vita"

I simboli per dire ’basta per sempre’

I simboli per dire ’basta per sempre’

"Al centro dell’Aula vedete una sedia vuota e un paio di scarpette rosse. Sono due simboli in vista del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per ricordare e ricordarci che nessuno di noi sarà mai pienamente libero finché una donna o una ragazza non saranno libere di vivere a pieno la propria vita come meglio credono" ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, aprendo la seduta del consiglio regionale toscano di martedì. "La sedia vuota - ha aggiunto Mazzeo - serve a ricordarci che anche quest’anno, solo in Italia, le donne uccise nei primi undici mesi del 2021 sono stato 103 e hanno superato quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno". Mazzeo ha ricordato che solo negli ultimi sette giorni le cronache ci hanno raccontato di tre delitti e che circa il 40% di tutti gli omicidi commessi nel Paese sono femminicidi "e questo dà la dimensione che questo fenomeno rappresenta una vera e propria emergenza sociale". Inoltre ha spiegato che delle 103 donne uccise, 87 sono state assassinate in ambito familiare-affettivo, e 60 di loro per mano del partner o ex partner con un aumento del 2 per cento rispetto allo scorso anno. "Se si considerano tutti i casi di violenza, o almeno quelli che vengono denunciati perché troppi passano ancora sotto silenzio, se ne contano 89 al giorno", ha aggiunto. "Quella sedia vuota - ha continuato il presidente del Consiglio regionale - è dunque per Simonetta ed Elisa, uccise mercoledì 17, per Juana, uccisa sabato 20 e per tutte le donne la cui vita è stata spezzata da violenza che non ha e non può avere alcuna giustificazione". E ha ricordato che le scarpette rosse, dello stesso colore del sangue versato da tantissime donne nel mondo, sono diventate il simbolo della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne grazie ad un’artista messicana, Elina Chauvet, che attraverso l’arte rende pubblica questa violenza. "Quest’aula però non deve limitarsi solo ai gesti simbolici - ha sottolineato Mazzeo -. Per quanto possa sembrare paradossale, l’obiettivo che dobbiamo avere il coraggio di porci è quello di arrivare, un giorno, a non aver più bisogno di una sedia vuota o di un paio di scarpette rosse o di un 25 novembre per tenere alta l’attenzione su questa tema".

Tra le iniziative concrete anche la diffusione capillare del numero 1522 di aiuto alle donne vittima di violenza che sarà diffuso anche sulle buste che portano le ricette del medico. Tante altre le iniziative di comunicazione: " Il numero nazionale antiviolenza e antistalking è per le donne uno strumento importante per interrompere le violenze che subiscono e intraprendere un percorso di uscita", sottolinea l’assessora regionale toscana Alessandra Nardini.