Nascita complicata di una Provincia. Dal dominio di Modena a Genova. Un territorio desiderato da molti

Il compleanno è del 27 dicembre del 1859: tanti i passaggi prima di diventare il comprensorio attuale. Cambia il nome in Apuania, fino a riavere la ’e’ che dopo la guerra era misterioramente sparita. .

Nascita complicata di una Provincia. Dal dominio di  Modena a Genova. Un territorio desiderato da molti

Nascita complicata di una Provincia. Dal dominio di Modena a Genova. Un territorio desiderato da molti

La nascita data al 27 dicembre 1859, non è stata facile ed è stata contraddistinta da una serie di passaggi abbastanza contorti e convulsi, poi è sopravvissuta ad un ridimensionamento territoriale (e quindi anche di popolazione), ha cambiato nome ma successivamente lo ha ripreso, anche se qualcuno si è scordato nella penna quel trattino, apparentemente insignificante, ma che ha generato un diverso peso politico tra le due città principali, nonché polemiche e discussioni giunte fino ai giorni nostri. E’ la provincia di Massa-Carrara, minuscola rispetto a tante consorelle, sconosciuta a molti che non sanno dove collocarla sulla cartina, geograficamente incastrata tra Toscana, Liguria ed Emilia Romagna, storicamente caratterizzata da vicende alterne e mai univoche.

Tutto inizia nella prima metà del 1859 quando i territori di Massa e Carrara sono governati da Francesco V che la amministra tramite un delegato provinciale che ha poca autonomia rispetto alla casa madre di Modena (dal 1829 i territori fanno parte del ducato emiliano). Sull’onda dei fatti nazionali, il 25 aprile il duca ordina il ritiro delle truppe a Fivizzano: il 27 mattina i dragoni lasciano Massa e nel pomeriggio Carrara, si rifugiano a Fivizzano, ma con i fatti di Parma e Pontremoli di fine maggio, lasceranno definitivamente Lunigiana e Garfagnana, ritirandosi su Mantova. Il duca nomina Ferdinando Monzoni commissario straordinario di Massa, Carrara e Montignoso, ma dopo il suo rifiuto per motivi di salute, nomina commissari provvisori Vincenzo Giusti per Massa ed Enrico Brizzolari per Carrara, che dopo pochi giorni diventano commissari straordinari in nome di Vittorio Emanuele II.

Il mese successivo il territorio è aggregato a Genova sotto la giurisdizione di Gustavo Ponza di San Martino che lo amministra tramite il sotto commissario straordinario Giuseppe Campi. Nel giugno del 1859 da Torino arriva però l’ordine di restituire Carrara e Massa alla giurisdizione di Modena sotto il commissario Antonio Mariotti, mentre pochi giorni dopo da Torino arriva Luigi Carlo Farini, prima come commissario regio del governo piemontese, quindi con il titolo di dittatore delle “provincie” modenesi. Farini organizza il territorio in province, circondari, mandamenti e comuni con il decreto del 27 dicembre 1859. Ciascuna provincia è amministrata da un governatore (che ha un vice), c’è un consiglio provinciale e una Deputazione eletta dallo stesso consiglio e presieduta dal prefetto.

Il territorio è suddiviso nei mandamenti di Massa, Carrara, Fivizzano, Aulla, Calice, Tresana, Fosdinovo, Pontremoli, Castelnuovo Garfagnana, Camporgiano, Gallicano e Minucciano. Intanto nel marzo 1860 si svolge il plebiscito che sancisce l’adesione al Piemonte con un suffragio maschile allargato (a votare sono chiamati tutti i maschi di 21 anni compiuti che sappiano leggere e scrivere): 36.814 gli aventi diritto, 23.584 i votanti (64.06%), 23.492 i favorevoli (63,81%) e 62 i contrari (0,17%), 13.230 i non votanti (35,94%), 30 i voti nulli. Ai suoi albori la provincia di Massa e Carrara ha una superficie di 1.717 mq e una popolazione di 106.000 abitanti. Ma nel 1923 arrivano due tagli: nel settembre di quell’anno nasce la provincia di La Spezia e con regio decreto (firmato dal re Vittorio Emanuele III, dal primo ministro Benito Mussolini e dal guardasigilli Aldo Oviglio) i comuni di Calice al Cornoviglio e Rocchetta Vara passano alla neo provincia ligure.

Solo pochi giorni dopo (ancora con regio decreto) è la volta del circondario di Castelnuovo Garfagnana a passare alla provincia di Lucca con i suoi quattro mandamenti e i 17 comuni: Camporgiano (con i comuni di Camporgiano, Careggine, San Romano e Vagli Sotto), Castelnuovo di Garfagnana (con i comuni di Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Fosciandora, Pieve Fosciana e Villa Collemandina); Gallicano (con i comuni di Gallicano, Molazzana, Trassilico e Vergemoli), Minucciano (con i comuni di Giuncugnano, Minucciano, Piazza al Serchio e Sillano). Al censimento del 1921 la popolazione si attesta sulle 184 mila unità, ma con la decurtazione territoriale scende di 42 mila abitanti per riprendersi comunque nel 1931 quando ne conta 194 mila, mentre in termini di superficie la decurtazione vale oltre 550 kmq.

Si arriva così al dicembre 1938 quando con regio decreto la provincia cambia nome in Apuania per poi riprendere “quasi” l’originale denominazione a fine guerra, nel marzo 1946. Il resto è cronaca, con il decreto che rispolvera quella “e” che restituisce dignità a Carrara senza ledere quella di Massa.

Maurizio Munda