L’Umbria in prima linea "Cooperazione e ambiente La svolta parte da qui"

Elena Stanghellini, docente di statistica all’Università di Perugia, non ha dubbi "I giovani di oggi riscoprono i valori che la nostra generazione ha calpestato".

Agenda Onu:il goal 17 parla di partnership. In Umbria siamo pronti a cooperare? Ne parliamo con la professoressa Elena Stanghellini, docente di statistica all’Ateneo perugino.

"Dei 17 Goal dell’agenda Onu (sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo, rendere universale l’istruzione primaria, promuovere la parità di genere, migliorare la salute, garantire la sostenibilità ambientale), l’ultimo è il più importante perché indica la strada per realizzare i precedenti: partenariati. Partenariati fra stati (Italia e Tunisia, ad esempio) e gruppi di Stati (Unione Europea e Unione Africana), ma anche tra Regioni e Città. Ma la vera novità è nell’incentivare partenariati tra istituzioni pubbliche, enti del Terzo settore e cittadini. Un cambio di paradigma radicale, non più profit oriented, ma volto a soddisfare il crescente bisogno di un benessere inclusivo. L’Umbria si caratterizza per una forte attenzione a questi temi, non a caso ha un tasso di organizzazioni non profit fra i più alti in Italia (dati Istat, rapporto BES 2022). Inoltre, a breve uscirà la legge regionale sulla amministrazione condivisa, volta a incentivare la sussidiarietà fra enti pubblici e Terzo settore. Un fatto importante, che denota che la società civile è pronta".

Quali le alleanze per vincere la sfida globale prospettata dall’Onu?

"L’Umbria potrebbe porsi come esempio virtuoso di ammodernamento degli impianti di irrigazione e delle infrastrutture idriche attraverso un piano di investimenti a cui partecipano le associazioni di allevatori e di agricoltori e, perché no, anche i privati".

Sviluppo sostenibile: quali i filoni su cui si può investire?

"L’Umbria è caratterizzata da un patrimonio naturale e culturale straordinario e per questo ha un potenziale di sviluppo sostenibile immenso che la potrebbe fare diventare un modello nazionale, se non addirittura internazionale. Il PNRR qui dovrebbe declinarsi in una serie di piccoli interventi di manutenzione delle strade, riparazione dei cartelli, rifacimento di marciapiedi. In sintesi, una maggiore cura dei dettagli, che insieme formano il paesaggio, non solo fisico, ma anche culturale. E poi: creazione di nuove infrastrutture per un trasporto sostenibile: piste ciclabili, anche in città, per agevolare lo spostamento con mezzi alternativi. Dai dati Istat emerge che, in relazione ai 16 Goals, l’Umbria è nella media nazionale, per alcuni è addirittura fra le regioni virtuose. Dove è invece drammaticamente indietro è nella realizzazione delle infrastrutture e nella creazione di posti di lavoro. Le due cose, se ben declinate, vanno di pari passo".

Professoressa, le nuove generazioni sono preparate a questo cambio di passo?

"La pandemia ha lasciato una grande eredità che i giovani hanno saputo cogliere: la bellezza della vita di quartiere, l’importanza degli spazi verdi comuni. Una attenzione alla salvaguardia della qualità della vita che è più importante della massimizzazione dei profitti. I giovani di oggi hanno ben chiaro l’importanza di valori che la nostra generazione ha calpestato: il profitto da solo non basta. La loro attenzione verso scelte economicamente sostenibili è strategica, e deve essere coltivata, non repressa. In questo la presenza delle Università è fondamentale, per dare concretezza alle loro aspirazioni e forma alle loro intuizioni".

Umbria, patria di Capitini e di san Francesco d’Assisi: come si può fare sistema per un cammino di pace?

"Il messaggio del Santo di Assisi e di Capitini, così come le lettere-enciclica “Laudato sì” e “Fratelli tutti” di Papa Francesco sono di estremo valore per indicare una strada verso un mondo migliore. La pace e la stabilità sociale, l’assenza di guerre civili, una giustizia efficace e istituzioni efficienti sono da sempre temi in cui l’Umbria è stata in prima linea. Poi è arrivato il Papa, che ha scelto il nome Francesco. Un papa visionario, capace di dare messaggi assoluti, che arrivano anche ai non credenti. Come il suo monito “nessuno si salva da solo”".

Silvia Angelici