Esordio da stella, flop in Premier, una grande stagione tra i campioni del PSG, il ritorno alla Juventus, le visite non passate all’Atletico Madrid, l’esperienza come cantante rap. Moise Kean, a soli 24 anni, è già stato tutto questo. Adesso un nuovo capitolo della sua vita, alla Fiorentina, che lo ha scelto per risolvere quel problema del gol che ormai da tempo si trascina dietro. Scelta bistrattata verebbe da dire se si guarda lo score dell’ultima stagione dell’ex bianconero, con zero reti nella casella marcatori. Ma Kean va al di là dei numeri che lo hanno caratterizzato, forse troppo, fin dalla tenera età. Si perchè quando diventi il primo calciatore classe 2000 a esordire in Serie A e in Champions League, quando diventi il primo della tua annata ad andare a segno in uno dei massimi campionati europei, va di pari passo che le pressioni aumentano, schiacciando la libertà di quel talento che Moise ha sempre fatto vedere, ma che non è mai esploso veramente. E allora quale migliore occasione di Firenze per rinascere? Raffaele Palladino questo lo ha annusato, fin da gennaio quando ha cercato di portarlo a Monza. Il tecnico napoletano ha dato piena fiducia a Kean, vuole che sia al centro del suo progetto tecnico. Una fiducia che probabilmente Moise non ha mai avuto a pieno e che lo ha portato ad essere discontinuo nel tempo. Una difficoltà, questa, che ha resettato anche grazie al lungo contratto firmato con i viola, garanzia di un futuro solo e soltanto con la stessa maglia.
E non solo in campo. Le esclusioni dalla Nazionale di Mancini per non aver rispettato le regole, le reazioni eccessive in campo sono tipiche di quel calciatore un po’ fuori dagli schemi, ma dall’incredibile talento mai sbocciato. Ma adesso, a 24 anni, è tempo di maturità. "Questo è l’anno dove posso e devo dimostrare qualcosa a me stesso e alla Fiorentina che ha creduto in me" ha detto nella conferenza stampa di presentazione. Sa che questa potrebbe essere l’ultima spiaggia per aprire definitivamente quel lucchetto che tiene chiuso il suo talento. E la Fiorentina e Firenze ha tutto per diventare la chiave di quella serratura.