Il grande epilogo di un’ottima annata

Cosimo

Zetti

Fino a tre mesi fa nessuno di noi si sarebbe immaginato un epilogo del genere. Critiche, momenti bui, una classifica pericolante, il timore di assistere ad un’altra stagione anonima. Poi, la svolta, partita dalla gara di campionato di Verona. Non una svolta casuale, perché, probabilmente non c’è niente di casuale nella stagione della Fiorentina. Non ci è permesso assistere a tutti gli allenamenti e vivere all’interno dello spogliatoio, ma siamo sicuri che una componente del viaggio viola 2022-2023 sia stata anche la programmazione. La preparazione mirata al superamento del turno preliminare di Conference con il Twente, la partenza difficile in campionato e la risalita subito prima della sosta per i Mondiali. Poi, con il lungo stop invernale, il richiamo atletico, una sorta di seconda preparazione estiva per arrivare a fine stagione con le pile ancora cariche. Il nuovo anno è iniziato con una Fiorentina ancora imballata, ma capace, gara dopo gara, di recuperare quello smalto che da febbraio in avanti, ci ha fatto vivere almeno due mesi ad alta velocità, i due mesi decisivi per arrivare in fondo alla Conference e alla Coppa Italia. La fatica è stata tanta, sempre in campo, stiamo addirittura per battere il record di gare giocate in una singola stagione. Per non parlare della pressione, degli incidenti di percorso, di un gruppo da tenere sempre unito, cosa in apparenza banale ma assolutamente non semplice. Adesso c’è solo da stringere i denti, da affrontare la gara di stasera dando fondo alle ultime energie, sia fisiche che mentali. Ma se il risultato non dovesse essere quello atteso da una vita, non sarà comunque una sconfitta. Resterebbe una stagione fantastica, che ci ha fatto vivere emozioni che non provavamo ormai da tempo. E resterebbe un patrimonio da non disperdere, un gruppo da non smantellare, ma da trasformare in una solida base su cui costruire la Fiorentina del futuro.