
Guglielmo Manzo, il presidente dell’Arezzo vuole alzare l’asticella dopo l’ottavo posto e l’accesso ai playoff fatto registrare al termine della scorsa stagione
di Matteo Marzotti
AREZZO
Nuovo allenatore, nuovo progetto ma l’Arezzo che sta per mollare gli ormeggi alla volta del campionato 2024-25 parte con tante conferme che si traducono in basi solide. Il mercato certamente ha registrato delle partenze ma al tempo stesso il ds Nello Cutolo ha pensato bene di confermare tutti quegli elementi che potevano fare al caso del credo tattico del nuovo tecnico Troise.
Sono partiti due centrali di difesa, ma sono arrivati anche due elementi di esperienza come Gigli e Del Fabro, quest’ultimo con tanta B e reduce dall’avventura in Svizzera.
Confermato Coccia che tra tutti i terzini mancini visti all’opera la scorsa stagione è sicuramente un profilo di prima fascia, uno di quelli che potrebbe magari compiere nei prossimi mesi il salto di qualità.
Ci sono poi Montini e il tuttofare Lazzarini, oltre al giovane Bigi da scoprire e a Righetti che reduce da una stagione da titolare a Lumezzane difficilmente vorrà fare la comparsa in amaranto. E sempre in tema di difesa c’è quel Marco Chiosa che se l’anno scorso era relegato in panchina quest’anno - almeno dopo le due prove in Coppa - è un altro di quei punti fermi difficili da spostare.
Per non parlare di Trombini: arrivato in serie D quasi a ridosso dell’inizio del campionato, tra i migliori portieri lo scorso anno e intenzionato a mantenere la scena (in attesa di capire il futuro di Borra e conoscere meglio il baby Galli). Poche sorprese a centrocampo. Settembrini non ha bisogno di presentazioni, così come Mawuli e Damiani.
Renzi in mediana, tornato nel suo ruolo naturale e risolti i problemi fisici della passata stagione, ha strappato applausi già contro Vis Pesaro e Ascoli, mentre se Catanese cerca il riscatto c’è un giovane Fiore che, dopo aver stupito in D con la maglia della Romana dove si era accasato in prestito, cerca di salire un altro gradino.
Infine l’attacco. In attesa della ciliegina sulla torta, dell’ultimo tassello da affiancare a Gucci - non certo per relegarlo in panchina quanto semmai per dargli man forte e aiutarlo a rifiatare al bisogno - con Troise c’è già un dato di fatto: la fantasia al potere. Guccione e Pattarello sono un lusso per la categoria. Inventano, cuciono tra i reparti e segnano. Mica male. Due pedine che hanno già lavorato con Troise (rispettivamente a Mantova e nel vivaio del Bologna) e sui quali il tecnico è pronto a scommettere di nuovo con risultati già incoraggianti, senza lasciare indietro Gaddini ovviamente, tra gli under più interessanti.
L’Arezzo riparte dal 4-3-3 pronto a tramutarsi in 4-2-3-1 come accaduto dallo scorso gennaio in poi, ma con una nuova coppia di centrali difensivi, nuovo allenatore, nuovi movimenti e credo tattico.
Tante conferme tra senatori e giovani che con un anno di esperienza in più, conosciuta la categoria, adesso sono chiamati ad alzare i giri del motore, per cercare di entusiasmare il Comunale sfruttando tutto il potenziale offensivo, mettendo al potere la fantasia di quei calciatori come Guccione e Pattarello che in pochi possono avere.