Dalla Samp alla Cremo Brividi, gioie e sussulti Tutto in quattro mesi

I ragazzi di Italiano entrano in gioco a gennaio grazie al 7° posto in classifica. Il Torino fa fuori il Milan di Pioli, la Cremonese elimina il Napoli e la Roma. Strada spianata per i gigliati, ma il cammino non è stato comunque semplice. .

Dalla Samp alla Cremo  Brividi, gioie e sussulti  Tutto in quattro mesi

Dalla Samp alla Cremo Brividi, gioie e sussulti Tutto in quattro mesi

di Alessandro Latini

Il cammino che ha portato la Fiorentina a Roma è iniziato il 12 gennaio al Franchi contro la Sampdoria. La squadra viola, settima classificata la scorso anno, è entrata in scena in Coppa Italia da testa di serie agli Ottavi di Finale. Esordio soft contro la squadra di Stankovic, che in quel momento sperava di poter concentrare le proprie forze su una corsa salvezza che poi si è rivelata impossibile.

Italiano - reduce dalla vittoria contro il Sassuolo e con alle viste la trasferta in casa della Roma - attua le sue consuete rotazioni. Fuori dai convocati Cabral e Saponara, in campo vanno Gollini; Dodò, Quarta, Ranieri, Terzic; Amrabat, Duncan; Ikoné, Barak, Kouame e Jovic. Partita giocata su ritmi bassi, sbloccata da una girata in area di Barak e poi controllata senza troppi affanni. Sampdoria pervenuta una sola volta in modo pericoloso con Rincon che coglie la parte alta della traversa. Il tempo per Jovic di sbagliare un gol clamoroso solo davanti al portiere ed il primo tempo va in archivio. La ripresa è a tratti soporifera, la Fiorentina controlla una gara mai in discussione e comincia a pensare al Quarto di finale contro il Torino, che a sorpresa nel frattempo ha fatto secco il Milan a San Siro.

Quello contro i granata è un doppio incrocio tra coppa e campionato che va in scena tra il 21 gennaio e l’1 febbraio. Il primo round se lo prende Juric, che espugna il Franchi grazie ad un gol di Miranchuk. E’ un periodo complesso per la Fiorentina, reduce anche dalla sconfitta per 2-0 in casa della Roma. Sono giorni di mugugni, messi un po’ a tacere dal pareggio strappato alla Lazio in trasferta. Si arriva così alla seconda sfida ai granata nel giro di dieci giorni. E come sempre è accaduto in questa stagione, la Fiorentina di coppa è un’altra cosa. Parte meglio il Toro, che dopo un minuto mette i brividi a Terracciano con il tiro di Ricci, deviato in corner dal portiere viola. La risposta è affidata ad un tiro al volo di Mandragora da fuori area: palo pieno. Succede tutto però nella ripresa. Terzic pennella un bel cross sulla testa di Jovic per la rete che sblocca la gara. Il raddoppio è firmato da Ikoné (ottima pressione di Cabral che manda in confusione Buongiorno). Inutile il gol finale di Karamoh, poco prima una traversa clamorosa di Cabral.

Eccoci così al 12 marzo. Semifinale d’andata contro la Cremonese, che nel suo percorso ha fatto due regali niente male alla Fiorentina, facendo fuori prima il Napoli e poi la Roma. Allo ‘Zini’ arrivano migliaia di tifosi viola. Una piccola Curva Fiesole mette in scena anche una bellissima coreografia. In campo non c’è partita. Italiano tira a lucido tutti i suoi titolari. Terracciano in porta; Dodò, Quarta, Igor e Biraghi in difesa. Amrabat e Mandragora a centrocampo. Ikoné, Barak e Gonzalez alle spalle di Cabral. Ed il brasiliano ci mette poco a stappare la gara. Cross teso di Biraghi e colpo di testa vincente. La Fiorentina domina e chiude la gara nella ripresa su rigore (‘parata’ sulla linea di Aiwu che viene espulso). Gonzalez è glaciale per lo 0-2 finale.

Il ritorno è tutto sommato una formalità. Partita senza sussulti. Lo 0-0 finale è lo specchio della gara senza rischi che voleva la Fiorentina. Le emozioni sono sugli spalti, in un Franchi da brividi che festeggia il ritorno in finale dopo sette anni.