Da Wembley fino a Roma E quella tappa a Gubbio...

La storia della Fiorentina e l’incrollabile eterna passione del popolo dal cuore viola. Oggi all’Olimpico i figli dei fiorentini che nel ’69 invasero Torino per il 2° scudetto.

Da Wembley fino a Roma  E quella tappa a Gubbio...

Da Wembley fino a Roma E quella tappa a Gubbio...

di Roberto Davide Papini

"Una speranza viva ci consola, abbiamo undici atleti e un solo cuore", canta Narciso Parigi nell’inno viola. Ebbene, accanto al giglio, al viola e, appunto, all’inno una certezza che accompagna la Fiorentina è il cuore colmo di passione dei tifosi. “Un solo cuore“, appunto: nella città dei particolarismi, delle polemiche e delle fazioni, la tifoseria viola non fa eccezione nel dividendosi spesso nelle discussioni da bar, ma è sempre unita a Firenze e in trasferta nel sostenere la squadra soprattutto nei momenti cruciali. Un fenomeno non solo recente, basti pensare, per esempio, ai 20mila tifosi che invasero il Comunale di Torino, l’11 maggio 1969 per Juventus-Fiorentina 0-2, la partita che valse il secondo scudetto. Stasera, tra i cuori viola dell’Olimpico ci saranno i figli e i nipoti di quei 20mila, insieme ai “reduci“ di altre mille battaglie viola. Nella storia gigliata, gli “esodi“ per sostenere la squadra sono tanti.

Difficile fare una selezione anche perché ognuno ne ha una sua personale fatta di sfide vissute in prima persona. Certo fu entusiasmante occupare una curva del vecchio Wembley e festeggiare il successo sull’Arsenal con gol di Batistuta. Amara la trasferta a Roma per la finale di Coppa Italia del 2014, indimenticabile quella del successo sul Liverpool ad Anfield Road nel 2009. Notevole quella della semifinale di andata con i Rangers Glasgow nel 2008. La lista sarebbe lunga, inserendo anche le trasferte in C2, come quella ormai mitica a Gubbio con la neve. Senza dimenticare quelle più lontane e difficili logisticamente. Tutte sfide affrontate con “un solo cuore“ , proprio come stasera.