Alvini, Firenze e la maglia viola: che brividi

Il tecnico della Cremonese ’scopre’ la serie A contro la squadra del cuore. Una carriera iniziata sulla panchina del Signa

di Riccardo Galli

"Il debutto al Franchi, nella mia terra in Toscana. Sarà un momento unico, la Fiorentina rappresenta la mia crescita, poichè da piccolo andavo con gli amici a vedere le partite dei viola. Significa tanto per me questa sfida".

Massimiliano Alvini è pronto a vivere la sua favola. Favola perfetta, è il caso si aggiungere, visto che lo sbarco in serie A, su una panchina di serie A, del toscano Alvini avverrà proprio contro la sua squadra del cuore, ovvero la Fiorentina.

Da non credere, ma le emozioni del pallone, spesso raccontano storie incredibili. Appunto come quella dell’allenatore di Fucecchio che è diventato ’mister’ allenando prima i ragazzi e poi la prima squadra del Signa. Il Signa, certo, come il Quarrata, la Pistoiese, il Tuttocuoio...E magari fra i suoi sogni c’era e c’è ovviamente la Fiorentina. Quella Fiorentina che lo aspetta domani, ma da avversario. E di sicuro per Alvini la scossa di presentarsi al ’Franchi’ in questa veste di debuttante in serie A, farà riaccendere le sensazioni di quando – praticamente fino a... ieri – allo stadio di Firenze ci veniva con il cuore viola. Il cuore del tifoso, più che del professionista del pallone.

"Spirito di sacrificio, umiltà, motivazioni, coesione di un gruppo e grande organizzazione tattica", racconta così il suo modo di allenare, Alvini e lo fa ’stuzzicato’ dall’idea di mettersi subito a tu per tu con un esempio come Vincenzo Italiano. Un altro che ha fatto della gavetta un passaggio fondamentale per raggiungere traguardi entusiasmanti con l’avventura di Firenze.

Ma torniamo al tecnico della Cremonese. Il primo club ad offrirgli un incarico è il Signa che gli affida la juniores.

"Dopo una stagione il presidente mi ha chiesto se me la sentivo di allenare la prima squadra in Promozione dove ho vinto il mio primo campionato", questo il racconto amarcord che Alvini ha fatto tempo fa parlando degli albori della sua carriera.

Carriera che nel 2005 si sposta a Quarrata dove l’allenatore rimane tre anni e vince il suo secondo campionato. Ma il suo capolavoro lo costruisce al Tuttocuoio dove in 7 stagioni vince la Coppa Italia regionale (2009), la Coppa Italia dilettanti nazionale (2010) e porta la squadra dalla Promozione alla Lega Pro 1, l’attuale C unica, dove è stata la realtà più piccola del calcio professionistico (Ponte a Egola ha 8000 abitanti).

Oggi invece ecco la serie A. L’occasione Cremonese e subito il duello con la ’sua’ Fiorentina. Tu chiamale se vuoi, emozioni.