di Cristina Degliesposti
BOLOGNA
Come l’intelligenza artificiale e l’uso dei
big data influiranno sull’agricoltura regionale?
"In agricoltura la tecnologia gioca un ruolo fondamentale soprattutto per il contrasto agli effetti del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici – spiega Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna –. L’agricoltura è tra i settori più colpiti come abbiamo potuto vedere in questi anni caratterizzati da alluvioni, gelate tardive, siccità, fitopatie. Attraverso il nuovo Piano di Sviluppo Rurale nei prossimi 5 anni investiremo quasi un miliardo per le produzioni del nostro territorio, a favore delle imprese agricole e di quelle agroalimentari, e il 5% di queste risorse riguarderà proprio ricerca e innovazione. E’ chiaro, però, che servono interventi nazionali, decisi e coordinati dal Governo in ambito economico e di politiche pubbliche".
L’uso di droni, sistemi antibrina, lotta fitosanitaria mirata hanno fatto entrare sempre più la tecnologia in agricoltura, ma cosa manca ancora per vincere la sfida climatica?
"Lo scorso anno abbiamo presentato il progetto ‘Frutteti Protetti’, per installare impianti produttivi frutticoli con due tipologie di dotazioni per l’adattamento ai cambiamenti climatici (sistemi antibrina, reti antigrandine, sistemi di irrigazione e raffrescamento, rete di protezione dagli insetti). La dotazione finanziaria complessiva è pari a oltre 70 milioni di euro, con un’intensità di aiuto fino al 60%. A un anno di distanza con la chiusura del primo bando siamo in grado di attivare più di 620 ettari di nuovi frutteti. Il bando regionale ha visto l’adesione di ben 164 imprese agricole, che hanno investito per innovare e mettere in sicurezza le proprie produzioni. Le domande arrivate hanno superato le risorse disponibili, e stanno generando investimenti per 43 milioni di euro a fronte di una dotazione finanziaria di 26 milioni".
Quale dovrebbe essere l’azione dell’Europa per sostenere realmente l’agricoltura?
"Le imprese agricole stanno attraversando da anni una vera e propria tempesta che riduce le capacità di reddito, scoraggia il ricambio generazionale e la possibilità di fare investimenti. Il primo obiettivo è mantenere l’equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Inoltre, per sfide nuove servono nuove regole. Occorre rivedere la normativa sugli aiuti di stato in agricoltura e aumentare il de minimis. Devono inoltre trovare il giusto impiego anche in Europa le nuove tecniche genomiche (Tea) NO OGM per avere varietà più resistenti, produttive e meno esigenti sull’impiego di risorse ambientali".
Se pensa all’agricoltura del prossimo futuro, qual è l’emergenza che la preoccupa di più?
"Un fenomeno in crescita è la crisi idrica, che colpisce tutta l’Europa mediterranea. Abbiamo bisogno soprattutto di invasare l’acqua quando c’è, per usarla nei momenti in cui serve. E’ per questa ragione che in questi anni abbiamo investito in maniera significativa in manutenzioni ed efficientamento della rete e nella realizzazione di invasi consortili".