
La Robur è vicina a scegliere il nuovo allenatore tra Lucio Brando e Tommaso Bellazzini, mentre Maccarone declina.
Quella che inizia oggi potrebbe essere una settimana importante se non decisiva per la scelta del prossimo allenatore della Robur. I petali della margherita iniziano a cadere e alla fine il ds Guerri (foto) e il dg Farina, col placet del presidente Bodin ovviamente, saranno chiamati a decidere chi prenderà l’eredità di Magrini (e Voria). Partendo dalle certezze ‘al contrario’, ovvero da chi sicuramente non sarà il nuovo mister, si inizia con Massimo Maccarone che dopo un paio di contatti, anche approfonditi, con la proprietà svedese, ha deciso di declinare l’eventuale offerta di guidare la prima squadra bianconera in quanto potrebbe entrare nel rinnovato staff di Roberto Mancini nel momento in cui l’ex commissario tecnico di Italia e Arabia Saudita troverà una nuova sistemazione a livello di club. Non ci sarà dunque il terzo ritorno in bianconero, dopo le due esperienze da calciatore, per l’ex numero 32, protagonista di alcuni tra i migliori anni della storia bianconera. Non sarà quasi certamente neanche l’ex Maceratese e Gubbio Giuseppe Magi, ieri in campo col suo Montecchio (Pesaro) nell’andata dei playoff di Eccellenza contro la Vianese (Reggio Emilia). Restano quindi due candidati forti che si sfideranno nelle prossime ore in una sorta di ballottaggio, ovvero Lucio Brando e Tommaso Bellazzini. Dopo un paio di settimane in cui il primo, reduce dall’addio con il Seravezza dopo una ottima stagione (terzo posto in campionato e vittoria nei playoff del girone E) sembrava essere in pole position, le quotazioni del secondo ora paiono in grande ascesa. Giovane (è un classe 1987), ma con una forte identità tattica dimostrata nella stagione appena conclusa con il suo Ghivoborgo, Bellazzini ha sfiorato il Siena da calciatore quando nell’estate del 2010 l’allora formazione del fresco campione d’Italia Antonio Conte si era interessata a lui che all’epoca militava nel Cittadella. Non se ne fece nulla e Bellazzini restò in provincia di Padova per poi giocare anche con Vicenza, Lecce, Venezia, Alessandria concludendo la carriera a Livorno. La sua idea di un calcio molto propositivo, per non dire super offensivo, e la voglia di emergere potrebbero essere le chiavi del suo approdo in bianconero mentre Brando, qualora il Grosseto non chiudesse per Indiani (Aglietti sembra essere una pista sfumata) potrebbe finire in biancorosso e quindi essere ancora un avversario della Robur.
Guido De Leo
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