
Marco Perin (nella foto) è stato il primo innesto del nuovo corso della Mens Sana. Grossetano, classe 1993, Perin dopo...
Marco Perin (nella foto) è stato il primo innesto del nuovo corso della Mens Sana. Grossetano, classe 1993, Perin dopo tutta la trafila nel settore giovanile dell’allora Mps ha girato l’Italia tra A2 e B1 ma ora ha scelto il progetto biancoverde per contribuire a riportare la società a livelli più alti.
"Le sensazioni sono bellissime - ammette – anche se devo realizzare bene il tutto. Dopo molti anni posso direi di essere tornato a casa in tutti i sensi. A Siena infatti sono cresciuto, ho passato molti anni da giovane, ho fatto le superiori e ovviamente le giovanili nel club quando era ai massimi livelli europei. Mi renderò conto di essere davvero tornato solo quando sarò al PalaEstra forse. Aspetto quel momento dal giorno della firma. Da quando ho 14 anni sono lontano da casa e sentivo l’esigenza di avvicinarmi a Grosseto. Ma la scelta di tornare a Siena, che per me è casa allo stesso modo, non è dovuta solo a questioni logistiche ma soprattutto di stimoli".
Sei reduce da una stagione a Piacenza, dove avevi già militato in passato.
"Si, ero tornato a Piacenza dopo anni lo scorsa estate. Sportivamente è il posto a cui sono più legato dopo Siena anche perché vincemmo la B1 e poi ci salvammo in A2 con coach Campanella (altro ex biancoverde, ndr) in panchina. Non ho mai giocato in B2 ma ho accettato la Mens Sana perché vedo un prospettiva interessante e ambizione. Conosco Caliani da tanti anni e abbiamo mantenuto i rapporti. Poi quando c’è stata questa possibilità ci siamo trovati d’accordo subito. Ho affrontato coach Vecchi da avversario e ci ho parlato nei giorni scorsi. Mi ha fatto una ottima impressione. Per me è importante trovare ambiente professionale e una società organizzata. Sono le basi per i risultati".
Non conosci personalmente i tuoi nuovi compagni ma ricordi bene il calore del PalaEstra.
"Ho seguito i risultati della Mens Sana negli ultimi anni. Mi aspetto ambiente caldo, conosco Siena e so che c’è entusiasmo. Proveremo a fare il nostro massimo: ci saranno momenti difficili ma credo che con sostengo del pubblico e pazienza possiamo fare bene per portare la società a livelli più vicini a quelli a cui eravamo abituati. Il girone? So che ci sono formazioni molto competitive. Io metterò a disposizione l’esperienza acquisita".
Hai fatto tutte le giovanili ma anche esordito in prima squadra.
"Ricordo l’esordio contro Brindisi. Non segnai ma feci un assist ad Aradori. Mi allenavo tutti i giorni campioni incredibile e tecnici come Pianigiani e Banchi. Il numero? In carriera ho spesso indossato il 5, che però qui è ‘intoccabile’, giustamente. Allora ho scelto la numero 6".
Guido De Leo
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