
A due giorni di distanza dall’ufficialità dell’accordo di collaborazione con Santa Croce il presidente della Emma Villas Giammarco Bisogno (nella...
A due giorni di distanza dall’ufficialità dell’accordo di collaborazione con Santa Croce il presidente della Emma Villas Giammarco Bisogno (nella foto) è tornato sull’argomento. "Emma Villa e Lupi Santa Croce hanno individuato una idea di collaborazione per un progetto di carattere sportivo ed imprenditoriale più a largo raggio – esordisce il patron in conferenza stampa -. Abbiamo ritenuto interessante che due società così importanti unissero le forze per un percorso a medio lungo termine". Il problema è infatti quello della sostenibilità. "Campionati di questo livello sono molto faticosi da un punto di vista organizzativo ed economico: per questo siamo arrivati a questa scelta. Avremmo potuto, come fatto dalla stessa Santa Croce un anno fa, rinunciare alla A2 ma abbiamo puntato a questo accordo perché vogliamo fare ancora meglio e magari cercare di salire in Superlega nei prossimi anni". Fare il passo lungo come la gamba insomma. "Senza di noi la pallavolo professionistica maschile in Toscana cessa di esistere – sottolinea l’imprenditore –. Ho dovuto ridurre gli investimenti sul volley perché negli anni abbiamo speso molto, serve un equilibrio più sostenibile. Non posso più, da solo, dare il 70% del budget per la società in quanto devo rendere conto agli azionisti che chiedono una riduzione dell’investimento sulla pallavolo". Poi nel dettaglio. "I settori giovanili sono autonomi. La prima squadra di A2 sarà con i due loghi e si chiamerà Emma Villas Lupi Siena. Li ci sarà la vera differenza – rimarca Bisogno – figlia di una scelta innovativa e coraggiosa di due presidenti che hanno preferito unire le forze uscendo dai campanilismi. Ci sarà un polo di aziende di tutta la Toscana che ci accompagnerà in un progetto di alto livello. Un ringraziamento voglio farlo ai tifosi a cui dico di non demoralizzarsi e di continuare a seguire la squadra che giocherà 9 gare a Siena e 4 a Santa Croce". Impossibile non parlare del rapporto con la città e del palazzetto. "Un città in cui siamo stati benissimo e dove in tanti ci hanno sostenuto fin dai primi giorni. Leggo di ‘amore mai sbocciato’ ma non sono d’accordo vedi le quasi 4000 persone con Spoleto nella sera della promozione in A1. Mi sono trovato bene con tutte le giunte, inclusa quella attuale. Ma non sono uno che ama chiedere e cerco di essere il più indipendente possibile. Fanno più male le critiche prevenute sui social anche perché credo di aver portato il nome di Siena in giro per l’Italia con dignità. Il palazzetto purtroppo ha dei limiti e Lega dubito che ci farebbe fare lì l’eventuale Superlega. Vogliamo restare su Siena ma il palazzetto è da rifare".
Guido De Leo
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