
Ci siamo! Comincia oggi l’avventura della Robur 2025-26. Raduno, allenamento allo stadio e prime parole dei protagonisti. Insomma come ogni...
Ci siamo! Comincia oggi l’avventura della Robur 2025-26. Raduno, allenamento allo stadio e prime parole dei protagonisti. Insomma come ogni estate normale che si rispetti e non è certo una consuetudine per il Siena degli ultimi anni, con periodi estivi sempre caldi a prescindere dalle temperature. Stavolta, almeno, c’è una squadra nuovissima e tutta da assemblare, un allenatore con idee tattiche di un certo tipo e l’obiettivo da centrare è un qualcosa che scopriremo soltanto strada facendo. Potrebbe nascere un’ottima stagione oppure no, ma almeno oggi, nel momento del raduno, con tanti ragazzi entusiasti con la maglia bianconera addosso deve essere il giorno della fiducia.
Poi è chiaro che i dubbi, grandi dubbi, me li porto tutti dentro anche se, ripeto, mi sforzo di non pensarci. La vecchia rosa è stata smembrata senza pietà e forse qualcuno dei giocatori della passata stagione poteva ancora fare comodo alla causa bianconera. Il primo nome che mi viene in mente, il più eclatante, è quello di Gabriele Di Paola. Evidentemente hanno prevalso altre idee e quando cambia guida tecnica è anche normale. Così ecco una rosa composta da tanti giocatori conosciuti dal mister e già con lui al Ghiviborgo e giovani tutti da scoprire e valutare, proprio a partire dai prossimi giorni, i primi di ritiro. La domanda da un milione di euro è la più semplice. Le scelte sono state fatte guardando più la cifra tecnica o l’aspetto economico? E se l’uno e l’altro con quali percentuali? Ossia, abbiamo preso tizio, caio o sempronio perché sono bravi oppure perché hanno costi ridotti? E’ chiaro che l’abbinamento qualità-convenienza va bene soltanto in pubblicità e tante volte nemmeno lì. Vedremo.
Per fortuna il calcio, soprattutto quello d’estate. è fatto di chiacchiere e proclami e in questo periodo dell’anno ci piace anche sognare, magari al tramonto quando l’aria si raffresca davanti ad una gustosa bibita. Purtroppo, ma è soprattutto questo il bello, poi si va in campo, si gioca, undici contro undici, e tutto quello che è stato detto non conta più.
Contano i fatti, contano i risultati e quelli in maglia bianconera possono suscitare ammirazione e consensi (speriamo) oppure stimolare il poco allettante "ma questo chi l’ha preso?", anche se è doveroso dare tempo ed evitare giudizi affrettati.
La Robur 2025-26, inutile giraci intorno, è una grande scommessa. Una squadra tutta nuova e da progettare nel minor tempo possibile. Un compito importante e difficile aspetta mister Bellazzini e il suo vice Lelli e anche in questo caso il giudizio va espresso soltanto dopo un periodo di tempo necessario almeno a gettare le basi della squadra che verrà. Squadra offensiva e votata all’attacco secondo le prime indicazioni. Benissimo per carità, sono frasi cha gasano il tifoso ma magari lo illudono pericolosamente. La vittoria larga piace, la sconfitta pesante molto meno. E quando provi a fare un certo tipo di calcio ci stanno entrambe le cose, magari a distanza di pochi giorni. Sono scettico quando si parla di spettacolo in quarta serie, perché poi tutto viene inevitabilmente legato al risultato e lo spettacolo è considerato tale soltanto quando fa rima con vittoria.
La strada più facile e meno economica è quella scelta dal Grosseto, la stessa del Livorno nella passata stagione. Un allenatore abituato a vincere praticamente sempre, giocatori affermati e di alto livello ed investimenti pesanti. Pensandoci bene è quanto fatto dal Siena nel campionato di Eccellenza di due anni fa o nel primo di Serie D con alla guida Ponte dopo la prima delle ‘non iscrizioni’. Risultato raggiunto tirando fuori tanti soldi, al contrario della nuova politica societaria bianconera, quella dei piccoli passi, dove ci si accontenta di traguardi minimi ma senza, quello mai, mettere da parte l’ambizione. Come andrà lo scopriremo solo vivendo. Allacciamo le cinture, mettiamoci comodi e scopriamo la nuova Robur.
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