REDAZIONE SIENA

Palio, la storia dei vittoriosi fratelli Giorgi. “Abbracciato in chiesa ad Alessandro”

Leonardo, barbaresco della Lupa, racconta le emozioni di una famiglia che ha lasciato il segno nella Festa

14 agosto 2022: i fratelli Leonardo e Alessandro Giorgi brindano nell'Entrone per il compleanno di quest'ultimo (Foto Di Pietro)

Siena, 8 luglio 2023 – Alessandro, il più grande, è selvaiolo. Leonardo, quattro anni più giovane, della Lupa. Hanno lasciato il segno, in ruoli diversi, nel Palio vincendo complessivamente sei Carriere. Uno da mangino nel 2015 e due da capitano per Alessandro, tre come barbaresco invece Leonardo. «Siamo entrambi persone che vogliono bene a Siena, al Palio e alle Contrade al di là del fatto che uno è della Selva e l’altro della Lupa», sottolinea Leonardo Giorgi.

Mamma Marisa però era dell’Istrice e babbo Alvaro della Chiocciola.

«Mio fratello Alessandro è nato in via Franciosa, Selva dunque. Poi i miei genitori si trasferirono in via Garibaldi, qui sono venuto alla luce io».

Il primo a vincere un Palio è stato Alessandro da mangino di Luca Targetti nel 2015.

«Esatto. Poi io rientrai nella stalla della Lupa nel 2016 come barbaresco, chiamato dal capitano Gabriele Gragnoli. I vecchi insegnano che quando la Contrada ha bisogno si risponde sempre sì. Arrivarono le vittorie del cappotto e il terzo successo, era il 2018. Poi le due vittorie da capitano della Selva di Alessandro, nel 2019 e appunto luglio 2023».

Sei Palii per i fratelli Giorgi, una bella sensazione.

«Tantissima gioia, probabilmente si raccolgono i frutti di quello che negli anni è stato seminato. Sia io che mio fratello siamo convinti che se uno nella vita si comporta bene e sa aspettare alla fine arrivano le cose belle. Babbo è morto nel 1980 e mamma Marisa ci ha insegnato a stringere i denti e a soffrire. Sarebbe poi arrivato il giorno in cui sorridere. Ricordo distintamente un episodio. Ero mangino della Lupa quando nel 2000 vinse l’Istrice con Gangelies. Rimasi 15 giorni senza parlare. Lei alla fine mi disse ’devi crescere, adesso basta. Non sai perdere. Sono dell’Istrice e gioisco per la vittoria però mi dispiace per te che sei dirigente. Ma se hai pazienza arriverà un giorno nel quale il Palio ti darà la felicità che adesso ti ha tolto. Il 2 luglio 2016 mi vennero in mente le sue parole. Sono sicuro che sia mamma che babbo guardano dal cielo me ed Alessandro».

Cosa ha detto Leonardo al fratello dopo la vittoria del 2 luglio?

«Quando sono venuti nella Lupa sono andato a riceverli. Siamo entrati in chiesa abbracciati. Gli ho detto che ad agosto avrei voluto che fosse l’opposto e lui ha ribattuto ’vedremo chi fra me e te è la Germania e chi l’Italia’, riferendosi alla storica partita dei Mondiali. Abbiamo pregato insieme e cantato il Te Deum».

Ma al canape ognuno fa gli interessi della sua Contrada.

«Ci siamo promessi che un giorno, quando nessuno di noi avrà più ruoli, ci racconteremo cose che ciascuno custodisce come segrete. Ricordo un vecchio barbaresco della Lupa, Ilio Boccini, che quando il figlio della Selva Alessandro lo salutò con un ’ciao babbo’, lui rispose che nell’Entrone non c’è figlio».

Però i fratelli Giorgi nell’Entrone un brindisi l’hanno fatto.

«Il 14 agosto è il compleanno di Alessandro e, quando le nostre Contrade corrono, abbiamo alzato lì i calici. Magico».

Che regalo farai ad Alessandro per l’ultima vittoria?

«La cosa più semplice, festeggiare insieme. Se mi invita nella Selva».

Un segreto fra voi?

«Nel 2016 chiese il permesso di venire a trovarmi davanti alla stalla. Mi disse una cosa nell’orecchio che si avverò. Cosa che ho ricambiato nel 2019 quando vinse il primo Palio da capitano. E’ il nostro segreto».