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"Zio Frac come Porto Alabe Un vero cavallo da Palio La vittoria dedicata al nostro Maurizio"

Primo successo per i vice barbareschi Cicogna e Monaci. Giubbilei: "E’ il quinto, il primo come alfiere di Piazza". Il veterinario Pellegrini: "Il barbero che volevo, meno veloce ma affidabile".

di Laura Valdesi

SIENA

"Zio Frac che vinceva scosso? Un sogno. Credo che sia una magia. Poi così, con la Torre dietro. L’ho rivisto adesso il Palio, non ci avevo capito niente", confessa Bruno Giubbilei, barbaresco di Fontebranda mentre Zio Frac sta tranquillo nel box e ogni volta che sente fare il suo nome drizza le orecchie.

"Già dalla mossa c’era tutta quella confusione fra la Pantera e l’Aquila, di sopra la Torre, noi nel mezzo. La dea bendata a questo giro ci ha voluto bene", aggiunge Giubbilei. Tutti gli ocaioli continuavano a ripetere, dall’inverno, che Fontebranda avrebbe vinto ad agosto. Che era certo. Cabale? "Sono stati quattro anni lunghi – spiega il vice barbaresco Andrea Cicogna – e con tante aspettative. Credo che Fontebranda si sia vista in maniera importante il giorno dell’assegnazione. Zio Frac ha pensato poi a tutto". Era dal 2 luglio 1948, con Salomè montata dal Biondo, che Fontebranda non vinceva scossa. "E dal 1977 che non tornavamo in Duomo", aggiunge Giubbilei. All’epoca era alfiere di Piazza insieme a Stefano Mazza. "Ho vinto dunque come alfiere, poi sono stato 16 anni nell’economato e ho conquistato tre Palii, nel 2007 sono andato a prendere il cavallo e portai Fedora Saura, questo è la ciliegina sulla torta. Cinque in tutto", aggiunge. "Primo Palio vinto invece per noi come vice barbareschi", rispondono all’unisono Cicogna e Alberto Monaci, nipote di Lazzaro. "Se possiamo una dedica a Maurizio, il nostro mangino che non passa un momento positivo, è tutto per lui", dicono. C’erano anche la spennacchiera e lo zucchino di Enrico ’Bobo’ Brandani. "Sono venute a mancare tante persone care della Contrada, Antonio Montereggi, Lallo, il Mazza che è scomparso qualche giorno fa. Mi diceva sempre ’bisogna vincere questo Palio’", si inserisce Giubbilei.

I quattro giorni con Zio Frac sono stati belli quanto duri. "Grazie alla stalla, a Duccio, a Lele, a tutti, sono stati risolti i problemi e si sono visti i risultati. Zio Frac è nato per questo giochino, sembra di vedere Porto Alabe, quando si avvicina il giorno del Palio lo sente. Me l’ha ricordato tanto, anche come caratteristiche", spiega Cicogna. "Un grazie speciale anche a Fabrizio e a suo figlio Alessandro", si allunga l’elenco. "Siamo tre amici, quando prendiamo un impegno per la Contrada lo portiamo avanti", conclude Giubbilei.

"Il primo Palio che ho vinto è stato con Donosu Tou, anche quello scosso nel 2004 nella Giraffa. Gli altri quattro successi tutti nell’Oca", snocciola le cifre Duccio Pellegrini, storico veterinario di Fontebranda. "Zio Frac ha un caratterino simpatico. Non era il più veloce ma sicuramente il più affidabile, quello che volevo", ammette. "Quando mi è pssato davanti aveva il passo degli scossi quando vogliono vincere. Così è stato. Alla mossa l’hanno fatto arrabbiare tanto, s’è voluto vendicare", conclude Pellegrini dedicando la vittoria alla Contrada.