E’ intorno alla data del 29 settembre che ruota un bel pezzo della storia della contrada di Voltaia, una delle più antiche di Montepulciano essendo nata, come entità territoriale, nel 1157, al pari di Poggiolo e Collazzi. Il 29 settembre 1974 si disputò infatti il primo Bravìo delle Botti e nella stessa data, ma del 2024, la contrada rossonera si è dovuta congedare da uno dei personaggi che, forse più di altri, quella storia ha contribuito a scriverla. Perché in occasione della giornata che il Rettore Alessio Bellari e il suo staff hanno voluto dedicare ai 50 anni del Bravìo, è stata ufficializzata la notizia del ritiro dalla corsa con le botti di Attilio Niola, detto "Attila", lo spingitore che ha firmato, in undici anni, sette delle otto vittorie di Voltaia. Il passo indietro era nell’aria ma al momento dell’annuncio, che il fortissimo atleta ha voluto fare personalmente, un brivido ha attraversato l’assemblea dei contradaioli, riunita nella tradizionale "roccaforte" della cripta della Chiesa del Gesù, lo stesso popolo che qualche istante prima, al termine della proiezione della corsa 2024, vinta spingendo la botte da solo da Via Ricci a Piazza Grande, gli aveva tributato la standing ovation. "A dicembre compio 41 anni – ha poi spiegato Niola, napoletano di nascita ma ormai saldamente trapiantato a Montepulciano – da oltre dieci mi dedico alla preparazione Bravìo, il mio fisico è ancora integro, non voglio ulteriormente sollecitarlo, è ora di passare la mano, chiudo in bellezza". Attila sarebbe stato comunque fermato per un anno dal regolamento che limita gli spingitori troppo vittoriosi, a meno che non avesse cambiato contrada: "Un’eventualità che è fuori discussione - ha commentato -, resto con Voltaia, continuerò a fare l’allenatore, questi colori non si cambiano".
Se il Bravìo perde il dominatore degli ultimi due decenni, facendo però salire le quotazioni di tanti pretendenti al suo trono, Voltaia ha già pronta la soluzione; lo ha fatto capire il Rettore Bellari indicando in Lorenzo Leonardi e Giacomo Severini la coppia del futuro: sono giovani, motivati, e ognuno di loro ha già trionfato uno volta con la "chioccia-Niola". È stata comunque festosa la manifestazione che Voltaia ha proposto per celebrare il mezzo secolo del Bravìo: nel corteo storico, più scanzonato del solito, le "vecchie glorie" hanno sfilato insieme alle giovani leve e l’immancabile banchetto è stato punteggiato dalla proiezione di video anche inediti e dalla presenza di personaggi, come i rettori e gli spingitori del passato, che, con loro racconti, hanno fatto rivivere vicende e curiosità del passato. Diego Mancuso