
Poco più di tre mesi fa dalle colonne del nostro quotidiano veniva portato alla luce un dato circa gli incidenti stradali, in Valdelsa, causati dallo scontro con animali selvatici. Si parla ancora di un recupero al giorno. Nella maggior parte dei casi caprioli. Ad attestarlo sono anche le molte associazioni che si occupano della protezione animale che hanno fatto di questi interventi una delle attività principali. Il riferimento è in particolar modo alle strade che si trovano in aperta campagna e vicino a boschi o aree naturali, specialmente nelle ore notturne. Arriva oggi un altro appello, dalle associazioni di volontariato, circa il mondo sommerso del soccorso degli animali selvatici. Di fatto con la soppressione delle Province, il recupero e la protezione degli animali selvatici sono diventate delle attività di competenza regionale. La Regione Toscana ha, quindi, stipulato una convenzione con la ASL Centro che a sua volta si occupa di redigere delle convenzioni con associazioni o professionisti per il recupero e la cura degli animali selvatici incidentati o bisognosi di cure. In alcune zone della regione, a macchia di leopardo, si vengono a verificare delle problematiche non di poco conto. Di fatto è la regione a gestire le finanze e queste sembrerebbero non bastare per creare dei centri di recupero e soccorso in tutte le aree, come ad esempio in Valdelsa e nella Provincia di Siena.
"Il problema, quindi, ricade tutto sul volontariato – affermano le associazioni che si occupano sul territorio di recupero animali – In provincia di Siena non esiste un centro di recupero e nessuna altra struttura che può sopperire a questa mancanza. I centri esistenti per quanto possano essere disponibili sono tutti fuori provincia". Si viene, così, verificare un fatto abbastanza scontato, un surplus di gestione in alcuni centri, che per la quantità di animali che gestiscono anche fuori dalla loro area di competenza e così si trovano in difficoltà. "Nel periodo primaverile il problema decuplica, perché ci sono le nuove nascite e le nuove covate – continuano le associazioni – il volontario, quindi, si fa carico del recupero degli animali selvatici feriti ed incidentati, però, anche il volontario ha bisogno di un sostegno. In questo momento nella provincia di Siena l’organizzazione per il recupero e la gestione della fauna selvatica è totalmente assente". Una soluzione potrebbe essere quella di chiedere un supporto ai comuni, ma anche in questo caso dovrebbero esserci delle risorse economiche per consentire di lavorare al meglio, altrimenti si tratterebbe esclusivamente di uno scarica barile.