Voci di nozze tra Modena e Siena La Borsa ci crede, Mps sale del 5%

L’ennesima indiscrezione sulla fusione tra Bper e Monte scatena la fantasia degli analisti. Le due banche silenti

Voci di nozze tra Modena e Siena  La Borsa ci crede, Mps sale del 5%

Voci di nozze tra Modena e Siena La Borsa ci crede, Mps sale del 5%

di Pino Di Blasio

Si vedranno prima venerdì alle 11, a Palazzo Mezzanotte, sede storica della Borsa italiana a Milano, nel tradizionale incontro annuale dei vertici Consob, presidente Paolo Savona in testa, con il mercato finanziario. Poi si incroceranno lunedì a Roma, all’hotel Ergife Palace, in occasione del XXII congresso nazionale della Fabi. Versione sindacal-bancaria della Leopolda di Renzi quando era presidente del consiglio, con il segretario generale Lando Maria Sileoni grande protagonista di confronti e tavole rotonde sul futuro della finanza e del credito italiani.

Prima toccherà a Piero Montani, ad di Bper, rispondere alle domande di Sileoni e dei giornalisti. Mezz’ora dopo salirà sul palco Luigi Lovaglio, che parlerà del ’futuro della banca più antica del mondo’. Naturalmente sarà Montani a buttare acqua sul fuoco dell’ennesima ’simulazione’ di fusione tra banche, che ha riacceso, almeno per qualche ora, i listini a Piazza Affari e le elucubrazioni della comunità finanziaria. A gioire soprattutto il titolo Banca Mps, che ha chiuso con un rialzo del 5,01%, a 2,388 euro e una capitalizzazione tornata sopra quota 3 miliardi di euro. Bper, l’altra protagonista del ballo di giornata, ha chiuso in lieve aumento, +0,24%, con l’azione a 2,502 euro e una capitalizzazione sopra i 3 miliardi e 542 milioni di euro.

Sono gli effetti a brevissimo termine dell’ipotesi di fusione tra Bper e Monte dei Paschi, lanciata da Repubblica che cita ’due fonti finanziarie’ che accrediterebbero la possibile aggregazione entro un anno. Sarebbe l’operazione tra le due banche più piccole tra le quattro ’giocatrici’ del risiko della finanza da almeno tre anni. UniCredit e Banco Bpm continuano a ’marcarsi’ a distanza, con la coppia Castagna-Tononi attenta a parare qualsiasi mossa di Orcel, ad UniCredit, dopo l’opa sventata per la fuga di notizie.

Sempre secondo Repubblica, l’accordo tra Bper e Mps, tra Siena e Modena, passerebbe per la vendita di 150 sportelli nell’Italia meridionale del Monte a Mediocredito Centrale, più le filiali venete, ex Antonveneta da cedere a UniCredit. Così Rocca Salimbeni sarebbe più digeribile per Bper e i suoi soci forti, a partire da Unipol e da Carlo Cimbri, vero ’dominus’ dell’istituto. A voler essere pignoli, nessuna delle parti in commedia, né a Siena né a Modena, né tantomeno a Bologna, dalla Unipol Tower, puntano una fiche sull’aggregazione a breve termine. Nessuna negazione ufficiale, per carità: soprattutto da Siena che ’incassa’ un altro rialzo in Borsa grazie al vento delle indiscrezioni. Mentre alcuni analisti, da Bestinver a Equita, evidenziano i rischi e i nodi da sciogliere per celebrare un matrimonio tra Siena e Modena, con Cimbri come vescovo officiante. L’ostacolo più ingombrante sulle nozze è, naturalmente, l’accordo di partnership tra Mps e Axa; sciogliere l’intesa di bancassurance con i francesi costerebbe a Rocca Salimbeni un miliardo di euro, da aggiungere al capitale necessario per acquisire il 64% della Banca in mano al Tesoro. Conseguentemente, per Unipol i vantaggi dell’operazione si ridurrebbero notevolmente.

Anche sugli sportelli ci sono criticità: Bper non è presente in Veneto, mentre in Lombardia acquisire la rete del Monte genererebbe molte sovrapposizioni. L’unico punto a favore è la stima che Cimbri nutre verso Lovaglio, tanto da aver inserito l’ad Mps nella short list dei preferiti, prima di puntare su Montani. Per Mediobanca l’operazione non sarebbe affatto imminente, anche perché Bper è impegnata a digerire gli sportelli acquisiti da Intesa Sanpaolo. Insomma, non c’è nulla di concreto. Ma basta un esercizio di stile per dare vita a una giornata piatta in Borsa.