Visioni d’Europa a Siena ’Il buono, il brutto e il cattivo’. La discussione sul futuro ispirata a Mario Draghi

Via al think tank a Pontignano con intellettuali, politici, economisti, giornalisti e studenti . Romano Prodi: "Rassegniamoci a un’Europa a più velocità e avanti con chi ci sta".

Visioni d’Europa a Siena ’Il buono, il brutto e il cattivo’. La discussione sul futuro  ispirata a Mario Draghi

Via al think tank a Pontignano con intellettuali, politici, economisti, giornalisti e studenti . Romano Prodi: "Rassegniamoci a un’Europa a più velocità e avanti con chi ci sta".

"Le nomine europee? Sempre frutto di un compromesso. Certo l’Italia merita di avere un commissario capace nell’Unione", così il professor Romano Prodi ieri alla Certosa di Pontignano dove è in corso la Conferenza di Siena sull’Europa del Futuro, organizzata da Vision think tank con Università di Siena e Istituto Universitario Europeo.

Un’occasione unica per discutere sui temi che ruotano attorno a un’Europa al più grande bivio della sua storia – fra ripresa e disintegrazione – e l’occasione arriva quest’anno qualche giorno dopo la presentazione del rapporto sulla competitività di Mario Draghi e immediatamente prima delle audizioni dei commissari designati al Parlamento Europeo. E Romano Prodi, speaker della Conferenza, coglie l’occasione per mandare il suo messaggio in merito alle attese nomine europee: "Ursula Von der Leyen ha un compito difficile – spiega il professor Prodi – e le servirà grande autorità per le assegnazioni. Che non possono prescindere dall’Italia, Paese fra i fondatori dell’Unione europea. Abbiamo il diritto di avere un commissario capace: non un partigiano o avvocato della causa italiana, il commissario deve essere un ministro dell’Europa, in armonia con la politica europea".

Tornando alla Conferenza Vision sull’Europa del futuro, apertasi ieri, si deve purtroppo registrare proprio l’assenza del commissario designato Raffaele Fitto. La Conference si apre invece all’insegna della relazione sulla competitività di Mario Draghi – di cui è annunciata una lectio magistralis (forse in collegamento audio) alla chiusura del think tank domani –, rapporto che fa da sfondo puntuale a tutte le sessioni di lavoro. A Pontignano intellettuali, politici, giornalisti, imprenditori, economisti e studenti provenienti da tutti i Paesi europei ma anche da Stati Uniti, Australia, Cina, si riuniscono per discutere come sciogliere i nodi dai quali dipende il successo di un progetto, l’Europa, che fa fatica ad adattarsi ad un secolo nuovo; dai gruppi di lavoro usciranno poi proposte concrete (’paper’) da mandare ai vertici europei.

"La democrazia è in pericolo e proprio ora abbiamo bisogno di più Europa, abbiamo bisogno di stare nelle istituzioni e di crederci – introduce i lavori Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale –. Per questo facciamo nostro il messaggio di Don Milani, ‘I care’, prendersi cura degli altri, non lasciare indietro nessuno. Questo è lo spirito dell’Europa". Gli fa eco il rettore dell’Università Roberto di Pietra: "E’ un periodo di grandi cambiamenti: 30 anni fa c’era grande entusiasmo, oggi siamo fermi. Per andare avanti dobbiamo capire i cambiamenti e, al bivio, prendere la nuova strada. Siena, lungo la via dei viaggiatori, la Francigena, è il posto giusto dove discutere di questo".

Quindi è Francesco Grillo, direttore di Vision Think Tank, a stimolare gli speaker nella sessione di apertura con una citazione da film, ’Il buono, il brutto e il cattivo dell’Europa’ per analizzare lo stato dell’Unione: il ’buono’ è quanto di positivo c’è in Europa e non ovunque, ovvero welfare, libertà e diritti civili; il ’brutto’ è nella forbice economica fra Paesi ricchi e Paesi poveri, allargatasi dal 2008 in poi; il ’cattivo’ è il gap digitale, con Cina e Usa che investono su tecnologie e intelligenza artificiale e l’Europa è inesistente.

Allo stimolo del professor Grillo risponde Romano Prodi e torna a citare Mario Draghi: "Il rapporto presentato dà tutte le indicazioni all’Europa su come fare il salto in avanti. Ed è un guaio: c’è bisogno di grandi cambiamenti, invece oggi facciamo solo compromessi. Dobbiamo rassegnarci al fatto che non si va avanti con l’unione, ma con un’Europa a più velocità: i Paesi leader prendono decisioni insieme e chi può segue".

Paola Tomassoni