
Il professor Cosimo Mazzotta è chirurgo oculare a Campostaggia
Siena, 4 maggio 2020 - Scacco al coronavirus in tre mosse. Racchiuse dal professor Cosimo Mazzotta in un "protocollo multi azione che si compone di principi attivi i quali collaborano nella disattivazione della carica virale. Un trattamento farmacologico che serve per prevenire il contagio da Covid-19 attraverso la congiuntiva e la superficie oculare, una delle possibili vie di trasmissione oltre a naso e bocca", spiega lo specialista. Chirurgo oculare a Campostaggia nell’Unità diretta da Andrea Romani, responsabile Carlo Giorgi, e docente della scuola di specializzazione in oftalmologia dell’Università di Siena guidata da Gian Marco Tosi, è uno dei massimi esperti nella cura del cheratocono.
Non è la terapia che spazza via il virus, quella di Mazzotta. Ma una prassi che può risultare preziosa, nella delicata fase 2, per varie categorie di persone. Compreso chi porta lenti a contatto ma anche gli stessi sanitari e i pazienti che dovranno essere operati, visto che l’attività chirurgica sta per ripartire. "Del protocollo si sono già occupate riviste specializzate come ‘Eyesee’ e ‘Ocular surgery news’. Inoltre il lavoro è stato sottoposto a valutazione di peer review da ‘Current research’", spiega Mazzotta.
Il medico eroe che ha denunciato il virus in Cina era un giovane oculista poi morto. Una categoria a rischio. "Certo, come i sanitari in prima linea ma anche dentisti e otorinolaringoiatri perché lavoriamo a 30 centimetri di distanza dal paziente. Nuovi recenti report dimostrano la presenza del Covid-19 anche nelle lacrime di soggetti asintomatici o paucisintomatici. Mi sono chiesto, visto che questa è una via di trasmissione, se si poteva pensare ad un protocollo terapeutico-farmacologico di prevenzione per inibire la trasmissione virale per via oculare. Nella pratica clinica ci sono dei prodotti di impiego comune. L’ipoclorito di sodio che si usa per la blefarite può servire per la disinfezione delle palpebre e delle ciglia : in un solo passaggio riduce di oltre il 90% la carica virale. Una goccia di povidone iodio allo 0,6% che viene usato nelle sale operatorie, quindi l’olio ozonizzato che è molto ben tollerato e ha anche il vantaggio che si può usare sulle lenti a contatto".
Il protocollo si chiama SHYPIO dalla combinazione di questi prodotti. A chi serve? "Quattro categorie. In primis i pazienti positivi con congiuntivite follicolare acuta che possono anche essere potenziali positivi Covid. Quelli poi che si devono sottoporre agli interventi chirurgici, la cataratta per esempio. Ovviamente l’attività riprenderà in questa fase con i casi più critici. Non sostituisce la terapia antibiotica e antinfiammatoria post intervento ma consente di proteggere il paziente a 360 gradi, quindi anche contro il virus. Altra categoria che beneficia del protocollo i portatori di lenti a contatto che, quando non possono farne a meno, devono essere protetti attivamente. Infine medici, infermieri e tutto il personale sanitario".
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